PD Abruzzo sciopera per Gaza e contro il blocco della Flottiglia

Marinelli e i segretari provinciali: “Piena adesione allo sciopero generale di domani. Saremo in piazza a Pescara, L’Aquila, Teramo e Lanciano"

2025-10-02T16:45:00+02:00 - La Redazione

PD Abruzzo sciopera per Gaza e contro il blocco della Flottiglia

PESCARA - “Domani saremo in strada e nelle piazze abruzzesi per lo sciopero generale indetto per levare alta la voce e la protesta per ciò che sta accadendo in mare davanti a Gaza con il blocco della Flottiglia e per denunciare ancora una volta le disumane atrocità che sta subendo il popolo palestinese. Non è accettabile che si tenti di delegittimare o criminalizzare la missione e tantomeno le piazze che in questi giorni, in tutta Italia e anche in Abruzzo, si sono riempite di cittadini e cittadine che chiedono pace, giustizia e rispetto dei diritti umani per il popolo palestinese. Per questo invitiamo all’adesione a una mobilitazione che ha questo come fine e che è più civile che politica, nonostante la destra tenti di farla apparire come una dichiarazione di appartenenza” dichiarano in una nota congiunta il segretario regionale del Partito Democratico Daniele Marinelli e i segretari provinciali de L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo Stefano Albano, Carmen Ranalli, Leo Marongiu e Robert Verrocchio. Il Partito Democratico abruzzese annuncia dunque la piena adesione alle manifestazioni organizzate sul territorio: a Pescara (ore 8.30 dalla Stazione Porta Nuova), L’Aquila (ore 9 da Colle Sapone), Teramo (ore 9 dalla Stazione ferroviaria) e Lanciano (ore 18.30 Corso Trento e Trieste).

“Chiediamo il cessate il fuoco immediato, per sostenere ogni sforzo diplomatico e umanitario, per riaffermare i valori di pace, giustizia e convivenza che sono alla base della nostra Costituzione e della nostra idea di Europa – così i cinque segretari - . La democrazia vive e si rafforza proprio nella capacità di accogliere il dissenso, di ascoltare le voci di chi, in modo pacifico e partecipato, manifesta contro la guerra, contro le violazioni dei diritti fondamentali e per una soluzione politica che riporti la pace nella regione mediorientale. Quel grido che riempie le piazze italiane è un grido giusto e necessario: rappresenta il bisogno di umanità, di diplomazia, di solidarietà concreta verso una popolazione che da troppo tempo paga un prezzo altissimo in termini di vite umane, sofferenze e distruzioni. È un sentimento diffuso nel Paese, profondo e trasversale, che chi governa ha il dovere di ascoltare e non di ignorare o, peggio, di criminalizzare. Continueremo a stare nelle piazze e accanto a chi manifesta pacificamente, perché crediamo che la politica debba innanzitutto ascoltare e dare voce a chi chiede un futuro diverso, fondato sui diritti, sulla dignità delle persone e sulla pace tra i popoli, una pace vera”.