Parità di genere: la piena uguaglianza è lontana
Lo dichiara Monica Brandiferri, consigliera di Parità della Provincia di Teramo
2025-12-31T17:31:00+01:00 - Walter Cori
TERAMO - La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, Monica Brandiferri, traccia il bilancio di un anno di attività dedicato alla tutela delle pari opportunità, al contrasto delle discriminazioni e alla promozione di una cultura del rispetto nei luoghi di lavoro e nella comunità.
“È stato un anno impegnativo e complesso, nel quale l’attività non si è limitata agli adempimenti formali, ma ha riguardato un lavoro quotidiano di vigilanza, ascolto e intervento concreto. La parità di genere è spesso richiamata a parole, ma quando si tratta di tradurla in scelte operative e responsabilità reali, il percorso resta ancora faticoso”, afferma la Consigliera di Parità.
Nel corso dell’anno sono state molteplici le attività portate avanti, a cominciare dal rilascio dei pareri sui Piani di Azioni Positive. Su 47 Comuni della provincia di Teramo, tuttavia, solo 18 hanno trasmesso il Piano, confermando una difficoltà persistente nell’attuazione di uno strumento obbligatorio per legge. Accanto a questo, l’attività ha riguardato anche il controllo del rispetto della parità di genere nelle commissioni di concorso, nella presenza delle donne all’interno dei consigli di amministrazione delle società partecipate, nelle giunte comunali, nelle procedure amministrative e nell’accesso alle opportunità lavorative, ambiti nei quali continuano a emergere squilibri e disuguaglianze.
Rientra in questo quadro anche il monitoraggio delle aziende in possesso della certificazione per la parità di genere, che nella provincia di Teramo sono attualmente 38. Un segnale positivo, che tuttavia non è ancora sufficiente a produrre un cambiamento strutturale e diffuso, considerato che il contesto lavorativo teramano resta segnato da un marcato divario di genere, sia in termini di accesso al lavoro sia sotto il profilo retributivo, con una forte concentrazione femminile nei lavori di cura, nei servizi alla persona e nelle attività meno tutelate e meno retribuite.
Numerose sono state le donne che si sono rivolte alla Consigliera di Parità per richieste di lavoro, orientamento, tutela o conciliazione. Tuttavia, molte rinunciano poi a denunciare discriminazioni, abusi o violenze subite per il timore di perdere l’occupazione o di subire ritorsioni: solo cinque di loro hanno dato seguito formale alla denuncia.
Accanto alla vigilanza istituzionale, è proseguito un lavoro costante di sensibilizzazione e diffusione della cultura del rispetto, portato avanti nelle scuole e sul territorio durante tutto l’anno, non limitato alle sole ricorrenze simboliche, attraverso incontri, iniziative pubbliche, articoli e attività culturali dedicate alla parità di genere. La cultura del rispetto riguarda anche l’uso del linguaggio, i comportamenti, le scelte politiche, che contribuiscono a definire il clima sociale di una comunità. Decisioni e iniziative che coinvolgono lo spazio pubblico incidono direttamente sul messaggio culturale trasmesso, soprattutto alle giovani generazioni, e sul valore attribuito alla dignità delle persone.
“La parità di genere non si realizza per dichiarazione, ma attraverso l’applicazione concreta delle norme e responsabilità condivise. Finché questo passaggio non diventerà reale, la piena uguaglianza resterà un obiettivo ancora lontano”, conclude Monica Brandiferri.