Ospedale Val Vibrata, il Comitato critica i vertici Asl: la politica ne valuti l'operato
"Inaccettabile attribuire la fuga dei pazienti alla mancanza di strutture private o a motivi culturali. La ASL cambi rotta"
2025-11-12T10:24:00+01:00 - La Redazione
SANT'OMERO - La delibera n. 1853 del 10/11/2025 della ASL di Teramo sulla programmazione sanitaria 2026-2028 suscita forti perplessità e preoccupazioni nel Comitato Civico per la Tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità Pubblica, attivo da circa un anno per la difesa e il rilancio del presidio ospedaliero di Sant’Omero. Il Comitato ribadisce con forza che l’Ospedale Val Vibrata rappresenta non solo un presidio sanitario fondamentale per i cittadini del comprensorio, ma anche una struttura strategica per l’intera rete ospedaliera teramana, capace di contrastare la crescente mobilità passiva verso le Marche.
Dai dati riportati nel documento aziendale emerge un quadro preoccupante: su 100 cittadini teramani che nel 2024 hanno avuto bisogno di un ricovero ospedaliero, ben 28 si sono rivolti a strutture fuori ASL. Un fenomeno che – osserva il Comitato – continua a rappresentare una grave criticità, e che non ha ricevuto la dovuta attenzione da parte della dirigenza, nonostante il suo pesante impatto economico e sociale.
“Motivi culturali” e “mancanza di strutture private”? Un’analisi inaccettabile e fuorviante. Il Comitato giudica incredibili e inaccettabili le spiegazioni che la ASL fornisce nella delibera per giustificare il fenomeno della mobilità passiva. Tra le cause individuate, infatti, l’Azienda cita “ragioni culturali, storiche e di viabilità” riferite ai cittadini vibratiani, oltre alla mancanza di strutture private accreditate nel territorio teramano.
“È francamente sconcertante leggere che la ASL attribuisca la fuga dei cittadini vibratiani a motivi culturali o di viabilità – dichiara il Comitato –. La verità è che i cittadini si spostano perché percepiscono una sanità pubblica locale indebolita, poco attrattiva ed accessibile. I problemi non sono culturali, ma strutturali e organizzativi”.
Sulla presunta necessità di strutture private, il Comitato aggiunge: “Pensare che l’apertura di cliniche private possa arginare la mobilità passiva è un paradosso. Anche in quel caso si tratterebbe di risorse che gravano sul bilancio della ASL, quindi di una mobilità passiva interna. Il problema non è la carenza di strutture private, ma la mancanza di una sanità pubblica forte, credibile e ben organizzata”.
Il Comitato ricorda che, negli anni a cavallo del 2000, il flusso era esattamente opposto: molti cittadini marchigiani sceglievano l’Ospedale Val Vibrata per prestazioni chirurgiche e ortopediche. Stessa cosa per la Partoanalgesia, all’epoca unica operante in Regione, poi chiusa nel 2015 per motivi che sono sembrati pretestuosi. E anche adesso, la Proctologia del Val Vibrata produce mobilità attiva, intra ed extra regionale. “Quando l’offerta pubblica è qualificata e funziona, i cittadini la scelgono. Non servono alibi: serve ricostruire fiducia e investire seriamente nei presidi pubblici”, precisa il Comitato.
Tagli, carenze e immobilismo: così si alimenta la sfiducia. Il Comitato sottolinea inoltre come le recenti scelte regionali e aziendali abbiano contribuito a indebolire l’Ospedale Val Vibrata: il taglio delle UOC di Ostetricia-Ginecologia e di Chirurgia – questo secondo poi rientrato –, le carenze di personale non risolte, e la mancanza di interventi strutturali programmati: “Sono decisioni miopi, che non solo non contrastano la mobilità sanitaria, ma anzi la alimentano, minando la fiducia dei cittadini e impoverendo il territorio”.
Il Comitato: “Sfiducia nei vertici della ASL. Si valuti la loro adeguatezza”. Alla luce di quanto emerso, il Comitato Civico per la Tutela dell’Ospedale Val Vibrata esprime una profonda sfiducia nei confronti dei vertici della ASL di Teramo, ritenendo che le analisi e le scelte compiute non rispondano agli interessi dei cittadini né ai principi di una sanità pubblica efficiente e territoriale: “Invitiamo le istituzioni competenti e la politica regionale a valutare con attenzione l’operato dei vertici aziendali, per verificare se la loro azione sia realmente coerente con l’interesse pubblico e con la tutela del diritto alla salute. È tempo di un cambio di rotta vero, non di giustificazioni inaccettabili”.
Il Comitato rinnova infine il proprio impegno a difesa dell’Ospedale Val Vibrata e della sanità pubblica, vigilando affinché la programmazione futura metta al centro la qualità dei servizi, la fiducia dei cittadini e la dignità del territorio teramano. - Comitato Civico per la Tutela dell’Ospedale Val Vibrata e della Sanità Pubblica -