Morti sul lavoro: tra gennaio e settembre 2025 sono 784 le vittime in Italia, 8 in più dello scorso anno
L’Ing. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, apre la propria riflessione
2025-11-04T17:29:00+01:00 - La Redazione
ROMA - In nove mesi si contano 575 infortuni mortali in occasione di lavoro e 209 in itinere. Lombardia, Veneto, Campania, Piemonte ed Emilia-Romagna sono le regioni con il maggior numero di vittime totali. Il settore più colpito resta quello delle Costruzioni. Le denunce di infortunio aumentano.
IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI SETTEMBRE 2025
“Il panorama della sicurezza sul lavoro in Italia rimane preoccupante. Tra gennaio e settembre 2025, le vittime totali sul lavoro sono 784. In occasione di lavoro sono 575 i lavoratori deceduti, 99 dei quali appartengono al settore dell’edilizia, che risulta essere il più colpito. Rispetto allo scorso anno si contano 8 vittime in più, con oltre metà del Paese in zona rossa e arancione. I dati confermano la gravità di un problema nazionale spesso sottovalutato. Per questo è assolutamente necessario promuovere la formazione e la cultura della sicurezza, risorse essenziali per ridurre il numero degli infortuni sul lavoro e migliorare la vita dei lavoratori”. L’Ing. HYPERLINK "https://www.linkedin.com/in/maurorossato/" \t "_blank"Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente HYPERLINK "https://www.vegaengineering.com/"Vega, apre così la propria riflessione sull’emergenza sulla base della più recente indagine elaborata dal proprio team di esperti.
IL RISCHIO DI MORTE REGIONE PER REGIONE: I DATI A SETTEMBRE 2025
A finire in zona rossa a settembre 2025, con un’incidenza superiore a +25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 24 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), sono: Basilicata, Umbria, Campania, Puglia e Sicilia. In zona arancione: Liguria, Calabria, Abruzzo, Trentino-Alto Adige, Veneto, Piemonte e Sardegna. In zona gialla: Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Molise. In zona bianca: Valle d’Aosta, Lombardia, Lazio e Friuli-Venezia Giulia.
(In allegato e sul sito HYPERLINK "https://www.vegaengineering.com/osservatorio" \t "_blank"www.vegaengineering.com/osservatorio sono disponibili dati e grafici in merito all’argomento).
MORTI E INFORTUNI IN ITALIA: I NUMERI ASSOLUTI A SETTEMBRE 2025
Sono 784 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 575 in occasione di lavoro (8 in più rispetto a settembre 2024) e 209 in itinere (stesso dato registrato da gennaio a settembre 2024). La maglia nera per il maggior numero di vittime in occasione di lavoro va ancora alla Lombardia (73). Seguono: Veneto (60), Campania (57), Piemonte ed Emilia-Romagna (47), Sicilia (46), Puglia (43), Toscana e Lazio (38), Liguria (19), Sardegna e Calabria (15), Trentino-Alto Adige, Umbria, Marche e Abruzzo (14), Basilicata (10), Friuli-Venezia Giulia (8), Molise (2) e Valle d’Aosta (1).
(Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia).
IL FENOMENO INFORTUNISTICO PER ETÀ: GLI OVER 65 SONO I PIÙ COLPITI
L’HYPERLINK "https://www.vegaengineering.com/osservatorio/"Osservatorio mestrino elabora anche l’identikit dei lavoratori più a rischio per fascia d’età e lo fa sempre attraverso le incidenze di mortalità (numero di decessi per milione di occupati).
Nei primi nove mesi dell’anno, guardando alle vittime in occasione di lavoro, l’incidenza più elevata si registra nella fascia d’età degli ultrasessantacinquenni (78,0) e in quella compresa tra i 55 e i 64 anni (37,5), seguita dalla fascia di lavoratori tra i 45 e i 54 anni (24,6).
Numericamente invece, la fascia più colpita dagli infortuni mortali in occasione di lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (200 vittime su un totale di 575).
DONNE E INFORTUNI MORTALI
In totale sono 68 le donne decedute nei primi nove mesi del 2025 (5 in più rispetto al 2024). Di queste, 33 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 35 in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.
LAVORATORI STRANIERI: RISCHIO MORTALE ANCORA PIÙ CHE DOPPIO
Sono 171 gli stranieri vittime di infortuni sul lavoro, su un totale di 784; 125 sono deceduti in occasione di lavoro e 46 in itinere. Il rischio di morte sul lavoro risulta essere più che doppio rispetto a quello per gli italiani. Infatti, gli stranieri registrano 49,7 morti ogni milione di occupati, contro i 21,0 italiani.
IL SETTORE PIÙ COLPITO: QUELLO DELLE COSTRUZIONI
Alla fine di settembre 2025 il settore più colpito è quello delle Costruzioni con 99 decessi in occasione di lavoro, seguito da Attività Manifatturiere (83), Trasporti e Magazzinaggio (71) e Commercio (54).
I GIORNI PIÙ PERICOLOSI DELLA SETTIMANA
Il venerdì risulta essere il giorno più luttuoso della settimana, ovvero quello in cui si sono verificati più infortuni mortali nei primi nove mesi dell’anno (22,3%). Seguito dal lunedì (20,8%) e dal giovedì (16,8%).
DENUNCE DI INFORTUNIO: IN LIEVE AUMENTO
Le denunce di infortunio totali, dopo mesi di decremento costante, a fine settembre fanno registrare un aumento dello 0,7%. Dalle 433.002 di fine settembre 2024 passiamo alle 435.883 di quest’anno.
Anche alla fine dei primi nove mesi del 2025 il più elevato numero di denunce totali arriva dalle Attività Manifatturiere (52.283). Seguono: Costruzioni (28.210), Sanità (27.492), Commercio (25.094) e Trasporto e Magazzinaggio (24.792).
Le denunce di infortunio delle lavoratrici a settembre 2025 sono 155.872 (121.103 delle quali in occasione di lavoro), mentre quelle degli uomini ammontano a 280.011 (241.875 in occasione di lavoro).
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 94.158 su 435.883 (circa 1 su 5), mentre in occasione di lavoro se ne registrano 78.658 su un totale di 362.978 (ancora circa 1 su 5).
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale
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