13/09/2025 - La Redazione
TERAMO - Civitella del Tronto, annoverata tra i “Borghi più belli d’Italia” e celebre per la sua fortezza (la più grande in Europa dopo quella di Salisburgo), ultimo baluardo borbonico a difesa del confine nord del Regno delle Due Sicilie, sarà lo scenario della prossima mostra personale di Fabrizio Sannicandro "La gravità degli angeli ubriachi", che sarà inaugurata sabato 20 settembre 2025 alle ore 18 con la partecipazione della sindaca Cristina Di Pietro.
In esposizione una quarantina di opere (in gran parte inedite) tra dipinti, disegni e sculture, frutto di una ricerca che Sannicandro porta avanti da anni: “quella del ritratto come forma di resistenza silenziosa alla spettacolarizzazione dell’individuo”, come scrive lui stesso. Una galleria di “ritratti”, dunque, dove “non c’è eroismo né eccezionalità nelle figure rappresentate: solo corpi in ascolto, sguardi distanti, mani raccolte, volti colti nel tempo ordinario dell’attesa, della riflessione, della cura”.
L’evento espositivo, curato da Silvia Pegoraro, è promosso dal Comune di Civitella del Tronto con il contributo determinante della Fondazione TERCAS – Cassa di Risparmio della provincia di Teramo e di alcune aziende del territorio. L’organizzazione è affidata all’Associazione culturale ArteLive di Teramo, presieduta da Katia Lanese, con il coordinamento di Gino Natoni. Ideazione del progetto Associazione culturale Nina onlus. Catalogo in mostra (Arti Grafiche Matisse), con testi di Fabrizio Sannicandro, Rita Albera e Silvia Pegoraro.
La formazione e la carriera di Fabrizio Sannicandro, originario di Teramo, classe 1965, sono lunghe, ricche e articolate. Da un lato, le basi di formazione lo portano a legarsi alle tecniche espressive tradizionali in un momento antecedente la rivoluzione del nuovo millennio, dall’altro lo conducono a specializzarsi nell’arte del fumetto e a frequentare la storica scuola “Zio Feiningher” a Bologna entrando in contatto con gli autori dello storico gruppo Valvoline. Sannicandro da quel momento collabora con importanti realtà editoriali tra le quali “Il Manifesto”, “Il Gambero Rosso”, Frigidaire, realizza illustrazioni per quotidiani, periodici e prodotti per l’infanzia. Con installazioni ed opere pittoriche partecipa a numerose collettive, rassegne culturali in Italia. Oggi lo vediamo impegnato in una ricerca che va ben oltre la riflessione sulla rappresentazione, sulla pittura e, sebbene la manualità e le tec- niche tradizionali siano indubbiamente centrali, le opere si offrono allo spettatore soprattutto come un grande racconto dell’esistenza. Figure, volti, animali scorrono in quello che appare come un grande schermo, una moltitudine, un coro capace di restituire al visitatore memorie personali e al contempo collettive, ma anche e soprattutto quel senso di un noi oggi troppo spesso smarrito. Non sappiamo chi sono le persone rappresentate, eppure misteriosamente ci si riconosce in un qualcosa di collettivo che molto semplicemente risponde alla parola umanità. Quello che l’artista invita dunque a riscoprire, nel contatto con la pittura, è un nuovo senso del sociale che passa innanzitutto per un’introspezione. Ne risulta un’interpretazione non oggettiva della realtà che, fuori dalla storia, origina una sorta di storia minore fatta di piccoli ma importanti eventi www.fabriziosannicandro.it.