La Confartigianato Imprese Teramo non festeggerà i suoi 80 anni: l'artigianato non ha futuro
L'associazione: le istituzioni sono indifferenti, Teramo prima città in Italia per cancellazioni dall'Albo
2025-10-14T13:46:00+02:00 - La Redazione

TERAMO - Confartigianato Imprese Teramo compie 80 anni il prossimo 15 ottobre 2025, ma ha scelto di non celebrare questa ricorrenza. Una decisione simbolica e sofferta: l’artigianato, pilastro economico e sociale del Paese, sta lentamente morendo. Negli ultimi anni, infatti, si è registrato un numero crescente di cancellazioni dal registro delle imprese artigiane, e Teramo è oggi la prima città d’Italia per numero di cancellazioni dall’Albo Artigiano.
Nonostante l’artigianato sia riconosciuto e tutelato dall’articolo 45 della Costituzione, lo Stato continua a penalizzare il settore con tassazioni e burocrazia insostenibili. A questo si aggiunge la totale assenza di politiche di sostegno: sono anni che la Regione Abruzzo non stanzia 1 solo euro per l’artigianato sul bilancio regionale, ha destinato solo oltre 300mila euro, importo irrisorio, per l’artigianato artistico e nulla per gli altri settori che per tanti anni hanno contribuito alla crescita economica e occupazionale della nostra regione.
“Non festeggiamo perché non c’è nulla da festeggiare – dichiara la Presidenza di Confartigianato Imprese Teramo –. L’artigianato sta morendo e le istituzioni restano indifferenti, ma vogliamo lanciare un segnale forte. Senza un deciso cambio di rotta da parte delle istituzioni, l’artigianato rischia di scomparire, e con esso una parte fondamentale della nostra identità economica e culturale”.
Fondata nel 1945 da 200 artigiani, l’Associazione è stata tra le prime in Italia ad aderire alla Confartigianato Nazionale, diventando un punto di riferimento per generazioni di imprese locali. Nel tempo, attraverso la Cooperativa Artigiana di Garanzia (oggi Italianfidi Scarl), ha sostenuto centinaia di soci nell’acquisto di laboratori e abitazioni, costruendo un patrimonio immobiliare superiore ai 6 milioni di euro.
"Ottant’anni di storia, lavoro e solidarietà non bastano se l’artigianato non ha futuro. Servono politiche vere per far rinascere il settore", conclude la Presidenza.