Il Premio Borsellino alla conferenza nazionale contro le dipendenze
Don Antonio Coluccia: educazione, vita sana e sport è la strada della prevenzione delle dipendenze
2025-11-08T12:17:00+01:00 - La Redazione
ROMA - Oggi a Roma, presso il Centro Congressi Auditorium della Tecnica, ultima giornata della VII Conferenza Nazionale sulle Dipendenze, un appuntamento cruciale che riunisce istituzioni, associazione e operatori sul tema “Conquistare spazi di libertà” per affrontare un fenomeno in continua evoluzione e sempre più aggressivo verso le fasce più giovani. Alla sessione di apertura hanno presenziato Papa Leone e il Presidente Sergio Mattarella, a testimonianza della priorità che il Paese assegna al tema.
La delegazione del Premio Borsellino in forza di un protocollo di intesa siglato con il ministero per il Merito è stata invitata a partecipare e intervenire nell’area tematica numero 3 “Prevenzione nelle scuole: strategie per adolescenti e giovani ribadendo che è necessaria una particolare attenzione agli adolescenti e ai giovani, fragili dalla paura del futuro.
Don Antonio Coluccia – garante del Premio Borsellino - ha evidenziato come l’aumento del mercato delle droghe e l’assuefazione a internet e contenuti dannosi siano segnali di gravi difficoltà. La vera prevenzione si traduce nell’intervento di una comunità unita: “I giovani hanno bisogno di formare la coscienza e forgiare la loro volontà. Educazione, vita sana e sport è la strada della prevenzione delle dipendenze”.
I rappresentanti delle massime istituzioni hanno ribadito l’urgenza di un intervento coordinato contro un problema che attraversa la società e colpisce fasce sempre più giovani sottolineando che la lotta alle dipendenze richiede una rete comune di collaborazione per prevenire la solitudine, costruire speranza e non lasciare i ragazzi da soli.
Come più volta ricordato negli incontri del Premio Borsellino per le scuole - il prossimo il 5 dicembre nel teatro di Vasto – è stato ricordato che la minaccia individuale e collettiva rappresentata non solo da droghe e alcol, ma anche da ludopatia e social media, che sostituiscono le relazioni autentiche con connessioni virtuali. L’obiettivo deve essere chiaro: fare gioco di squadra tra pubblico e privato affinchè nessun ragazzo sia abbandonato, dimostrando che le dipendenze non avranno l’ultima parola.