Il Partito Socialista Abruzzese sulla riforma della sanità regionale: “No a scorciatoie istituzionali"
Il PSI ha da tempo espresso la convinzione che la questione sanitaria abruzzese non si risolva con l’ennesimo intervento di “ingegneria istituzionale” basato sul numero delle ASL
2025-10-21T17:18:00+02:00 - La Redazione

PESCARA - In merito alle recenti dichiarazioni del coordinatore dell’opposizione riportate dalla stampa, secondo cui “quattro Asl sono troppe” e occorrerebbe una riforma radicale del sistema sanitario regionale, il Partito Socialista Abruzzese ritiene necessario chiarire la propria posizione. Il PSI ha da tempo espresso la convinzione che la questione sanitaria abruzzese non si risolva con l’ennesimo intervento di “ingegneria istituzionale” basato sul numero delle ASL, ma con una profonda revisione del metodo di governo della sanità, restituendo ai cittadini e ai territori il diritto di partecipare alle decisioni. Come ricordato nel nostro documento programmatico, il sistema sanitario regionale è stato progressivamente indebolito da anni di aziendalizzazione e centralismo politico, che hanno eliminato strumenti di controllo e confronto dal basso (Comitati di gestione, Assemblee dei Comuni, dialogo con le parti sociali), generando inefficienze, sprechi e disuguaglianze nell’accesso ai servizi. Per i socialisti abruzzesi, la priorità non è tagliare o ridurre i presìdi sanitari, ma rafforzare e moltiplicare quelli di prossimità, valorizzando la sanità territoriale e la rete dei servizi locali. L’Abruzzo è una regione dalle forti differenze territoriali, con aree interne e montane che soffrono da anni di carenze strutturali e di accesso ai servizi essenziali: ignorare questa realtà significherebbe aggravare le disuguaglianze e abbandonare intere comunità. Occorre dunque ripartire dai bisogni reali dei cittadini e dalle specificità del territorio, non da schemi organizzativi calati dall’alto. Oggi, di fronte a una nuova fase di discussione sulla sanità abruzzese, riteniamo che non sia utile ridurre il confronto politico a slogan o iniziative unilaterali. La sanità è un bene comune e va riformata insieme, attraverso un percorso di partecipazione democratica e di condivisione con tutte le forze politiche e sociali. Il Partito Socialista Abruzzese invita pertanto il coordinatore dell’opposizione e tutte le rappresentanze istituzionali a un tavolo di confronto ampio e costruttivo, per elaborare una proposta condivisa che rafforzi la sanità territoriale, la prevenzione e la trasparenza nella gestione delle risorse, senza ricadere in logiche clientelari o centralistiche. In questa prospettiva, si rende necessario quanto prima convocare una riunione di tutte le opposizioni al governo regionale, comprese quelle non rappresentate in Consiglio regionale, affinché il confronto sia realmente inclusivo e rappresentativo di tutto il fronte democratico e progressista abruzzese. Solo così potremo restituire alla sanità abruzzese la sua funzione universale e pubblica, garantendo servizi efficienti e accessibili a tutti i cittadini, in ogni parte della nostra regione.