Il centrodestra di Roseto contro Nugnes: la Messa non è un palco elettorale
FdI, Lega, FI e Noi Moderati: durante la celebrazione il sindaco ha chiesto fiducia ai presenti nella continuità del mandato
2025-12-09T13:07:00+01:00 - La Redazione
(NOTA DI RETTIFICA) - In riferimento al comunicato stampa diffuso in data 9 dicembre 2025 dai partiti di centrodestra di Roseto degli Abruzzi, si precisa che il nome dell’On. Giulio Cesare Sottanelli è stato inserito erroneamente.
L’intento del comunicato era quello di stigmatizzare l’utilizzo improprio di un luogo di culto per finalità politiche, senza attribuire responsabilità o presenza a persone non coinvolte nei fatti oggetto della nota.
Pertanto, si rettifica che l’On. Sottanelli non era presente durante la celebrazione religiosa menzionata e non ha avuto alcun ruolo rispetto all’episodio descritto.
Ci scusiamo per l’involontaria inesattezza e provvediamo con la presente a ripristinare la corretta informazione.
FdI – Lega – FI – NOI Moderati
ROSETO DEGLI ABRUZZI - "Noi ingenui, convinti che i luoghi di culto dovessero rimanere neutrali, che qualsiasi attività che richiami direttamente o indirettamente candidati, simboli o partiti fosse scorretta, lontana dalla missione cui questi siti sarebbero dedicati e oltremodo sconveniente, sia per chi la facesse, che per chi la permettesse.
Invece, nel giorno dell’Immacolata Concezione, durante una celebrazione religiosa dedicata alla preghiera e allo spirito, i fedeli della nostra città hanno dovuto assistere a un fatto di particolare gravità: il sindaco Mario Nugnes, presenti nei banchi in prima fila anche gli onnipresenti Sottanelli e Pavone, ha preso il microfono durante la Messa trasformando l’altare in un palco politico e chiedendo ai presenti 'fiducia', 'continuità del mandato' e 'supporto all’amministrazione' per non lasciare 'progetti sospesi', ovvero l’attuazione di quanto non si è riusciti a completare nel mandato in corso.
Inutile sottolineare che un intervento simile nulla avrebbe a che fare con il rito sacro e che ha spezzato il clima di raccoglimento con un messaggio di chiarissima natura elettorale, ma non è moralmente accettabile, che si approfitti di una funzione religiosa per fare comizi e, quel che è peggio, con la complicità (o quantomeno la passiva concessione) di un Sacerdote, che dovrebbe essere il massimo custode dei valori di pluralità e neutralità di un luogo di culto.
Un confine sacro è stato oltrepassato, nonostante la Chiesa — nel suo insegnamento bimillenario — ha sempre tracciato una netta separazione tra la sfera spirituale e quella politica: un principio, fatto anche di rispetto, che ha attraversato i secoli, ma che oggi è stato ignobilmente calpestato dal Sindaco e i suoi sodali. Il Tempio non è un luogo per 'mercanti', tantomeno di consenso!
Quanto accaduto è una ferita profonda per chi crede nella sacralità dei luoghi di culto e nel rispetto della liturgia: un Altare consacrato non è un palco, una Messa non è un comizio, i fedeli non sono un pubblico da convincere, la preghiera non è una claque.
La responsabilità morale, politica e istituzionale di quanto accaduto si divide tra chi ha deciso di approfittare del santo momento per lanciare la campagna elettorale 2027 e chi l’ha permesso. Un gesto che offende i fedeli, la comunità cattolica e l’intelligenza dei cittadini: ma, se sul piano etico il gesto è grave, sul piano istituzionale e politico appare persino peggio, irrispettoso della comunità raccolta per la ricorrenza dell’Immacolata.
Per questi motivi, l’accaduto sarà formalmente portato all’attenzione del Vescovo e organi preposti, affinché vengano valutate le implicazioni religiose e disciplinari di un’invasione politica non autorizzata in un rito sacro.
Peraltro, considerato il palese fallimento di questa amministrazione che, nonostante i grandi mezzi a disposizione, non ha praticamente ultimato nulla di importante e si è preoccupata delle criticità reali molto meno di quanto si sia occupata dei selfie, non vediamo proprio perché i rosetani dovrebbero rinnovare loro il mandato, a meno di tendenze masochistiche: alla luce di questo il discorso dall’altare è da definire grottesco.
Di quali grandi progetti parlava il sindaco nella sua 'omelia', se è riuscito ad arrivare in ritardo anche sull’installazione delle luci di Natale e ha dimenticato persino la tradizionale accensione dell’albero? Sicuro una 'piccola' dimenticanza, o Sindaco & C. erano troppo confusi tra preghiera e comizi inopportuni?
Ogni volta che pensiamo di aver toccato il fondo, questa amministrazione e i suoi massimi rappresentanti riescono puntualmente a raschiare il fondo, ma questa volta siamo veramente oltre la decenza: la città è triste, spenta, impoverita e mentre affonda nella disorganizzazione, nel degrado, nell’inerzia e nell’assenza di visione, si chiede e si pretende sfacciatamente fiducia.
Roseto ha bisogno di un’amministrazione che lavori e risolva i problemi reali, non di messaggi elettorali declamati da un pulpito. Buon Natale Sindaco" - FdI, Lega, FI e Noi Moderati -