GD su caso barista, Castigliego: “Siamo tornati alla servitù della gleba”

la notizia della barista ridotta in condizioni di schiavitù in un bar della provincia di Chieti lascia sgomenti

2025-11-13T15:59:00+01:00 - La Redazione

GD su caso barista, Castigliego: “Siamo tornati alla servitù della gleba”

CHIETI - “La notizia della barista ridotta in condizioni di schiavitù in un bar della provincia di Chieti lascia sgomenti, eppure mostra, tragicamente, una verità che non possiamo ignorare: in Italia, e in Abruzzo, lo sfruttamento del lavoro è tornato ad assumere forme che ricordano la servitù della gleba. In queste ore un’ondata di indignazione sta accompagnando la denuncia pubblica; ma è fondamentale che essa si trasformi in azione politica concreta. Perché dietro il caso eclatante ci sono condizioni diffuse: salari bassi, precarietà, mancanza di tutele, che rendono i lavoratori vulnerabili e ricattabili”, così Emanuele Castigliego Segreteria Regionale Giovani Democratici Abruzzo

“In Abruzzo, dove lo stipendio medio annuo lordo è di circa 22.483€, e dove il 50% dei lavoratori percepisce meno di 1.100 € netti al mese, la condizione è drammatica – riferisce l’esponente GD - .

E non è solo questione di cifre: è questione di dignità. Lo sfruttamento non è soltanto quello manifesto, alla luce del sole, come nel caso della barista di Chieti. È anche quello più nascosto: è vivere nella precarietà, non poter programmare il futuro o mettere su famiglia, sentirsi costretti a scegliere tra lavoro e vita personale, non poter dare sostanza e conseguenza ai propri sogni. Tante sono le conseguenze alla precarietà strutturale e generalizzata nel mondo del lavoro, basta vedere i dati della natalità In Abruzzo, -10,2% nei primi sette mesi del 2025 rispetto allo stesso periodo del 2024, è evidente che senza lavoro stabile, salario dignitoso e prospettive, la famiglia e il futuro restano solo parole vuote. Il nostro impegno è chiaro: servono politiche strutturali che affrontino alla radice la precarietà, che garantiscano un salario minimo legale, che rafforzino i controlli sul lavoro sommerso e che restituiscano dignità al lavoro giovanile e non solo. Solo così potremo far sì che episodi come questo restino eccezioni — e non sintomi di sistema”.