FOTO e VIDEO | Pier Paolo Pasolini Icona Pop: l'omaggio di Teramo e Lectus a 50 anni dalla scomparsa
Dal 18 ottobre al 15 novembre una mostra e una serie di appuntamenti a Teramo dedicati al grande intellettuale Pasolini. 4 appuntamenti con le scuole
2025-10-14T12:14:00+02:00 - La Redazione

TERAMO - Torna Lectus e quest’anno racconta Pasolini. Presentato questa mattina alla biblioteca Delfico il progetto “Lectus/25 Pasolini icona pop”, un progetto di Renato Pilogallo a cura dell’associazione “Tessiture culturali” interpretato dalle voci del collettivo Lectus che quest’anno, a 50 anni dal suo brutale assassinio, ripercorre la storia di un grande intellettuale nelle sue numerose sfaccettature: regista, sceneggiatore, opinionista, scrittore, poeta. Il percorso scelto da Lectus si muove su tre pilatri: il primo, una mostra documentale che si snoderà all’interno della Biblioteca Delfico che ospiterà anche tutti gli altri appuntamenti. La mostra ripercorre un tratto pop/olare della sua vita: le frequentazioni, le “sue” donne, il suo sguardo da cineasta, la sua Roma e tutto il mondo delle arti che lo ha narrato, osannato, insultato, musicato, descritto. Un viaggio con 200 riproduzioni fra foto e documenti.
Altro filone del racconto il “freestyle semiologico” rivolto agli studenti delle scuole superiori con quattro appuntamenti a tema: “Dissing pasoliniano e le periferie dell’Hip - Hop”; Eros e Thanatos in Pasolini; “Da Che Guevara a Er Paso: il merchandising del rivoluzionario”; “Pierpaolo Pasolini e i conflitti morali”.
Infine, otto appuntamenti con ospiti e letture.
- 18 ottobre alle ore 17 apertura della mostra con Diego Fusaro, introduce Emanuela Cichella: modera Carla Dragoni;
- 24 ottobre ore 17 Underground, la Roma di Paolini di Dario Pontuale: modera Giovanna Frastalli
- 31 ottobre ore 17 Il cinema corsaro di Pasolini a cura di Leonardo Persia
- 2 novembre ore 17.30 “Cultura popolare, partecipazione, politica e nuovi mezzi di comunicazione per le masse” con Guido Saraceni: introduce Antonio D’Amore
- 6 novembre ore 17 “Censura: di poteri e benpensanti” con Enzo Di Salvatore: modera Nicoletta Tosti
- 8 novembre ore 16.30 “Siamo tutti in pericolo” ultima intervista di Pasolini con Antonio Paolini e Paolo Mastri: introduce Pina Manente
- 13 novembre ore 16.30 spettacolo teatrale interpretato da Emanuela Di Francesco “..così io ti piango” di Oriana Fallaci. Introduce Francesca Maoloni
- 15 novembre ore 17 “Pier Paolo Pasolini un caso mai chiuso” con l’avvocato Stefano Maccioni: introduce Antonio D’Amore.
In chiusura “Una storia sbagliata” con Walter Di Giacinto e Alessandro Valchera voce e chitarre. “Un progetto maturato in quasi cinque anni di lavoro – ha raccontato questa mattina Renato Pilogallo – che ha avuto una sorta di prologo a Mosciano Sant’Angelo e poi a Foggia e che quest’anno ha incontrato la piena adesione dell’amministrazione comunale e della Regione attraverso la Biblioteca Delfico che verrà letteralmente allestita con la mostra e diventerà un palcoscenico per gli incontri. C’è molto del linguaggio teatrale in tutto il progetto che non ha la pretesa di essere esaustivo rispetto ad un intellettuale tanto sfaccettato: vogliamo restituire l’attualità del suo pensiero riconducendolo da personaggio a persona con il suo sguardo attento e mai distaccato dalla realtà, i suoi tic, le sue contraddizioni e la sua qualità estetica”. “Una proposta davvero interessante che finalmente vede la luce a Teramo anche grazie alla convenzione che il Comune ha stipulato con la Regione Abruzzo per restituire alla Biblioteca il ruolo di luogo fulcro di iniziative, oggi possibile grazie al fatto che la Delfico può rimanere aperta ben oltre i tradizionali orari” ha dichiarato il sindaco Gianguido D’Alberto. “Uno sforzo organizzativo per la Biblioteca che diventa una sorta di teatro per quasi un mese dove mettere in scena tutti i pezzi di questo articolato racconto su un personaggio che si è posto al crocevia di tutte le arti: una delle grandi figure del ‘900” non solo italiano”: ha sottolineato il responsabile della “Delfico” Dimitri Bosi. “Lectus si ripropone portando il suo timbro di fabbrica: quello di un collettivo di voci che interpreta il nostro tempo – ha concluso Pina Manente – oggi sentiamo la mancanza di Pasolini, ci sarebbe piaciuto ascoltare il suo pensiero sui fatti di oggi, sulle nuove guerre, sul pensiero polarizzato e spesso manicheo della politica lui che amava la complessiva e odiava l’omologazione; sui nuovi mezzi di comunicazione e informazione confluiti nel mare digitale dei social”. In chiusura, un pensiero speciale e affettuoso è stato rivolto da Renato Pilogallo all’avvocato Gianni Gebbia, scomparso nelle ultime ore, fra i protagonisti della prima ora del progetto Lectus.
Uno dei maggiori crucci di Pier Paolo Pasolini, è stata la lotta contro ogni forma di omologazione e in tal senso ne soffrirà (magari innocentemente) anche la mostra che il 12 novembre lo vedrà a sua insaputa protagonista. Questo ci induce a scusarci con il poeta, anche se il nostro intento, è stato quello di sottrarlo alle narrazioni affrettate dei meme o dei modelli da contrapporre come bandiere ideologiche.
Noi abbiamo cercato di ricondurlo da personaggio a persona, con i suoi tic, con le sue contraddizioni, le sue debolezze, il suo sguardo attento, libero e mai distaccato sulla società, al suo mondo variegato e multiforme, senza per questo necessariamente incensarlo. Volevamo prendere atto della vitalità e attualità del suo pensiero e delle qualità estetiche delle sue opere narrative, poetiche, cinematografiche, contemporanee, le complessità della sua figura di vero intellettuale che ancora oggi, sfugge all'attenzione di molti. Raccontare la sua indipendenza, caratteristica fondamentale del pensatore non organico al potere. Pasolini era in anticipo sui tempi, siamo noi che ancora oggi lo rincorriamo, troncata la sua vita, mai interrotta la relazione con il nostro mondo che aveva largamente anticipato. La mostra ripercorre un tratto POP/olare della sua vita, le sue frequentazioni, le "sue" donne, il suo sguardo da cineasta, la sua Roma e tutto il mondo delle arti che lo ha narrato, musicato, descritto, scritto, insultato, deriso e schernito prima e dopo quella maledetta notte del 2 novembre 1975. Il viaggio si snoderà attraverso 150 riproduzioni. Potrà sembrare in parte nozionistico, ma avendo noi posto il nostro accento all'attenzione dei giovani, con i quali abbiamo concordato 4 appuntamenti per addentrarci meglio, dentro l'unica vera ROCK-STAR del paese, abbiamo ritenuto opportuno, facilitarne l'accessibilità e la "riconoscibilità" puntando su un largo uso di informazioni iconografice. Certo, lo abbiamo solo sfiorato, ma è troppo vasta, articolata, diffusa nei diversi aspetti del sapere, per racchiuderlo in un solo percorso esaustivo. E il nostro miracolo, in considerazione del fatto che arrivare qui e ora, non è stato affatto facile, ma vorremmo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato a buttare il cuore oltre l'ostacolo - Il direttore artistico, Renato Pilogallo -
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