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FOTO | A San Gabriele la mostra di Coccia sulla vita di San Francesco e Il Cantico delle Creature

13/08/2025 - La Redazione

ISOLA DEL GRAN SASSO - Venerdì 8 agosto 2025 si è tenuta, alle ore 17:30, presso il Museo Staurós del Santuario di San Gabriele dell’Addolorata, a Isola del Gran Sasso d’Italia, l’inaugurazione della mostra "Il Cantico delle Creature (1225-2025). San Francesco d’Assisi nelle opere di Renato Coccia". Organizzata dalla Fondazione Pasquale Celommi ETS in collaborazione con l’Associazione Amici di San Gabriele dell’Addolorata ONLUS e con il Comune di Isola del Gran Sasso d’Italia, l’esposizione ripercorre la vita di San Francesco d’Assisi attraverso le opere del maestro Renato Coccia, in occasione dell’ottavo centenario della composizione del Cantico delle Creature.

La cerimonia di inaugurazione della mostra ha avuto luogo nella sala conferenze del Museo Staurós, alla presenza di un consistente pubblico di amanti d’arte, frequentatori del Santuario e cittadini di Isola. A dare il benvenuto ai visitatori è stato il Prof. Viriol D’Ambrosio, Presidente della Fondazione Pasquale Celommi, che ha innanzitutto ringraziato la direzione del Santuario e il Comune di Isola del Gran Sasso d’Italia per la collaborazione, nonché le autorità e i cittadini presenti, tra cui l’Ing. Fabrizio Catucci, già Dirigente del Consorzio di Bonifica Nord, il Dott. Carlo Matone, Presidente del GAL Gran Sasso Laga, e l’imprenditore Paolo Monti, che ha sostenuto l’iniziativa. Un ringraziamento particolarmente sentito è stato rivolto infine a Renato Coccia e alla sua famiglia, per la fiducia riposta ancora una volta nella Fondazione Celommi e nel Museo Staurós.

Nel suo intervento, il Prof. D’Ambrosio ha insistito sul significato della scelta di allestire una mostra su San Francesco proprio nel Santuario di San Gabriele, ricordando le origini francescane del complesso, che fu abitato per molti secoli dai Frati Minori Conventuali, prima di passare ai Passionisti nel 1847. "Lo straordinario contesto paesaggistico e naturalistico in cui ha sede il Santuario – ha detto il Prof. D’Ambrosio – è poi la cornice ideale per una mostra che si apre con un’ampia sezione di opere dedicate da Coccia al Cantico delle Creature, con il suo messaggio sempre attuale, che richiama a un’ecologia integrale in cui la natura non è vista come semplice risorsa da sfruttare, ma come relazione armoniosa e interconnessa, in cui l'umanità ha un ruolo di responsabilità".

A fare gli onori di casa è stato invece P. Raffaele De Fulvio, Rettore del Santuario di San Gabriele, che ha ricordato non solo il legame del complesso con i francescani, ma anche quello del Santo passionista con San Francesco: San Gabriele è nato infatti ad Assisi, dov’è stato battezzato proprio con il nome di Francesco. Il Rettore ha dunque sottolineato alcuni dei contributi valoriali che la spiritualità francescana ha donato alla Chiesa e che sono profondamente radicati anche nella vita dei Passionisti. Tra questi, Padre De Fulvio ha richiamato l’amore per il creato, che muove l’uomo alla lode del Creatore e lo chiama a una cura responsabile, come ha indicato più volte il magistero di papa Francesco, ora portato avanti da Leone XIV.

Alle parole del Rettore hanno fatto eco quelle di P. Vincenzo Fabri, Responsabile Comunicazione e Cultura del Santuario. Padre Fabri ha ricordato che la parte più antica del complesso di San Gabriele ospita il chiostro dell’antico convento francescano, in cui sono stati riportati alla luce splendidi affreschi seicenteschi (con tracce di pitture anche precedenti) dedicati proprio alla vita di San Francesco, con cui le opere di Coccia sembrano instaurare un dialogo inatteso, capace di attraversare i secoli.

La conferenza di inaugurazione è stata infine conclusa dall’intervento della Dott.ssa Maria Chiara Fasciocco (Fondazione Pasquale Celommi), storica dell’arte e curatrice della mostra. La Dott.ssa Fasciocco ha sottolineato innanzitutto il legame d’affetto che esiste tra il maestro Renato Coccia – genovese d’adozione, ma originario di Sant’Omero – con il Santuario ai piedi del Gran Sasso: basti pensare che a San Gabriele Coccia ha donato la splendida croce "Il volto della Passione", un olio su tela realizzato nel 2008 e ora esposto all’ingresso della chiesa moderna del Santuario. La curatrice ha dunque passato in rassegna le opere esposte nella mostra: esse restituiscono una visione intima – come se lo spettatore guardasse dal buco di una serratura – non solo della vita di San Francesco, ma in generale della famiglia francescana. Infatti, oltre alle opere dedicate alle vicende del Santo di Assisi (dal dialogo col Crocifisso di San Damiano al dono delle stimmate alla Verna, dal presepe di Greccio al Cantico delle Creature) Coccia ha raffigurato anche molti dei tanti frati, spesso anch’essi canonizzati, che hanno proseguito l’opera di Francesco.

"La mostra – ha proseguito la dott.ssa Fasciocco – si conclude poi con alcune opere riservate da Coccia ad illustri personaggi ecclesiastici presenti nelle tre Cantiche della Divina Commedia, cogliendo il collegamento offerto dal Canto XI del Paradiso dedicato da Dante proprio al Santo di Assisi. Per concludere, la curatrice ha insistito sulla diversità di tecniche con cui sono state realizzate le opere in mostra: dalle cinque tele alle decine di tavolette in legno di pioppo multistrato – dipinte con una tecnica ad olio che sembra conferire ai soggetti la stessa consistenza dei ricordi – fino alle incisioni a puntasecca, realizzate da Coccia nella forma di ex libris dall’aspetto antico e prezioso".

La mostra resterà visitabile, su prenotazione, fino al prossimo mese di settembre. Per informazioni è possibile rivolgersi all’Associazione Amici di San Gabriele (tel. 3484755206) o alla Fondazione Pasquale Celommi ETS (tel. 3501729349).