Erika Zilli da Teramo ha debuttato a Broadway
La ballerina professionista protagonista in una trama molto artistica e complessa
2025-10-16T13:25:00+02:00 - Walter Cori

TERAMO - La ballerina professionista Erika Zilli ha debuttato a Broadway in uno spettacolo molto importante dal titolo “Lord Nil - Seven Deadly Sins” che è tra i più pericolosi al mondo e che vede una trama molto artistica e complessa. Partita da Teramo è approdata in America, a coronamento di un sogno professionale che in pochi riescono a vivere. L'ha intervistata Il giornalista Ivan Quattrocchio.
Erika Zilli, teramana, hai debuttato ora a Boadway a New York. Cosa ti aspetti da questo grande traguardo?
- Ballare a Broadway è una cosa così grande che non avrei neanche mai immaginato di poterlo fare. New York è una palestra quotidiana, ogni spettacolo è una sfida con me stessa. Sto cercando di assorbire il più possibile da tutto quello che mi circonda: dal teatro alla città e ai miei colleghi. Mi aspetto tante cose da questo traguardo: una crescita artistica continua, nuove sfide, la possibilità di conoscere e lavorare con artisti incredibili.
Qual è stato il percorso che hai fatto per arrivare a dove sei ora?
- È stato un viaggio lungo fatto di tantissimo impegno, studio e sacrificio. Ho iniziato da piccolina in una scuola locale della mia città natale a Teramo. Amavo e amo ballare, non mi importava quale stile fosse se classico, moderno, contemporaneo, hip hop, o altro, ma l’importante per me era esprimermi con il corpo. Francesca (titolare e insegnante della scuola) ha creduto in me fin da subito e grazie a lei ho iniziato a crederci anche io. Ho capito che la danza non era solo una passione, ma la strada che volevo percorrere. Ho lasciato casa molto giovane per studiare in diversi programmi professionali italiani e esteri, una grande possibilità datami dalla mia famiglia che ringrazio fortissimamente per avermi sempre sostenuta. Mi sono diplomata in danza contemporanea nel 2016 al Liceo Coreutico e da lì ho iniziato la mia carriera da ballerina professionista in diverse compagnie e spettacoli teatrali e televisivi. Il percorso è stato ricco di tante esperienze diverse tra loro, positive e negative, di viaggi bellissimi, di teatri grandi e piccoli, ma anche di compleanni passati senza amici di una vita e festività lontano dagli affetti famigliari. La determinazione e il supporto delle persone a me care sono il mio motore. In questo percorso mi piace ricordare anche Luca Lo Iacono, Mauro Astolfi, Mauro bocchi e Anna Gasparini, oltre a mia zia Cinzia al quale porgo le mie scuse per tutte le multe prese per accompagnarmi in stazioni e aereoporti!
Ti sei esibita all’interno del grande spettacolo “Lord Nil - Seven Deadly Sins”, da tre anni stai lavorando a questo progetto. Come è stato organizzare e vivere questo spettacolo?
- È stato un gran bel viaggio. Ho iniziato a prendere parte a questo progetto quando era solo una bozza scritta nera su bianco e lo spettacolo sembrava solamente un’ambiziosa idea. Questa idea nasce da Marta Licata e Simone Gatti che hanno saputo immaginare e dare vita a un progetto visionario, mentre la parte coreografica porta la firma di Stefano Alessandrino, che con il suo lavoro dà vita alla scenografia e ad ogni quadro. Ogni vizio prende forma attraverso la coreografia, ed è qui che ogni spettacolo diventa per me un viaggio fisico ed emotivo. Un ruolo fondamentale lo ha avuto Erik Ventrice, che ha composto le musiche inedite creando un ambiente sonoro unico e potente, capace di farti immergere totalmente in ogni quadro dello spettacolo. LORD NIL Seven Deadly Sins è uno spettacolo di escapologia, cioè quell'arte scenica che unisce magia, illusionismo ed esibizioni estreme in cui l’artista si libera da catene, gabbie, serrature, vasche d'acqua o altri strumenti di costrizione. Nel caso di Seven Deadly Sins, l’escapologia non è solo una prova di resistenza fisica e mentale, ma diventa anche una metafora: ogni numero è ispirato a uno dei sette vizi capitali. Devo dire che condividere il palco con Lord Nil è qualcosa di unico. La sua presenza scenica è magnetica ed ha una forza fisica e mentale dal quale non si può restare indifferenti. Attraverso prove estreme, coreografie e musiche originali, lo spettacolo con la regia di Alberto Oliva mette in scena la lotta dell’essere umano contro i propri limiti, le paure e le “catene” interiori. Ora, con la prospettiva di portare lo show anche a Las Vegas c’è la conferma che il lavoro, la dedizione e la passione possono davvero aprire porte importanti. Colgo l’occasione per ringraziare Rainer Hackl, manager e produttore, con un grande cuore e passione senza il quale nulla sarebbe stato possibile.
Tornerai in Italia per esibirti?
- Spero proprio che questo spettacolo possa fare una tournée europea e perché no, magari fare tappa in Italia. Sarebbe bellissimo avere tra il pubblico la mia famiglia, i miei genitori Mina e Nicola, mio fratello che fa danza e al quale voglio dimostrare che le passioni possono diventare un lavoro e i miei amici così da poterli rendere fieri ed orgogliosi di me: ballerei per loro che mi hanno sempre sostenuta e supportata!