Processo acquifero del Gran Sasso, il WWF: nessuno paga per aver messo a rischio l’acqua di mezzo Abruzzo
Per il Tribunale di Teramo non ci sono responsabili per quanto accaduto il 9 maggio 2017, quando un grave incidente portò al divieto di consumo dell’acqua in gran parte della provincia.
2025-10-20T15:56:00+02:00 - La Redazione

TERAMO - Per il Tribunale di Teramo non ci sono responsabili per quanto accaduto il 9 maggio 2017, quando un grave incidente portò al divieto di consumo dell’acqua in gran parte della provincia. Un episodio che mise in serio pericolo l’acquifero del Gran Sasso, una delle risorse idriche più importanti dell’Abruzzo, da cui dipende l’approvvigionamento di oltre 700.000 persone.
Una decisione che pone fine, dopo oltre otto anni di rinvii e ritardi, a un processo atteso da migliaia di cittadini e che riguardava la sicurezza di una delle risorse più preziose e fragili del nostro territorio.
Pur in attesa di leggere le motivazioni della sentenza, il WWF non nasconde la profonda amarezza per un verdetto che lascia senza risposte una comunità intera e getta un’ombra sull’effettiva capacità del nostro sistema di garantire la tutela ambientale.
È difficile accettare che, di fronte a un episodio che ha messo in serio pericolo un acquifero da cui dipende più della metà degli abruzzesi, nessuno debba rispondere di quanto accaduto.
Il WWF, costituitosi parte civile ad altre Associazioni, sottolinea che la propria azione non è mai stata finalizzata alla condanna dei singoli imputati, ma alla piena ricostruzione dei fatti e all’individuazione delle responsabilità necessarie per garantire che simili emergenze non si ripetano più.
Evidentemente, otto anni non sono bastati per raggiungere questo traguardo.
Nonostante i milioni di euro spesi e la nomina di diversi commissari straordinari, la messa in sicurezza dell’acquifero non è ancora completata. Persistono criticità strutturali legate alla coesistenza tra le gallerie autostradali, i Laboratori del Gran Sasso e la falda sotterranea, con scarichi d’acqua non ancora pienamente trattati e barriere impermeabili incomplete.
È inaccettabile che, dopo tanto tempo, non ci siano risposte né garanzie reali per la tutela dell’acqua e dell’ambiente. L’acquifero del Gran Sasso deve essere considerato una priorità assoluta: la sicurezza di questa risorsa riguarda l’intera regione e la salute di centinaia di migliaia di cittadini.
WWF Teramo