Eccellenza, il Mosciano ed i "segreti" del presidente Cicioni

"Vogliamo migliorare il quarto posto dello scorso campionato" dichiara il massimo dirigente

2025-10-23T12:50:00+02:00 - La Redazione

Eccellenza, il Mosciano ed i "segreti" del presidente Cicioni

di Stefano Vecellio

TERAMO - Ambizione e passione. Sono questi i due punti cardinali della bussola di Gaetano “Nino” Cicioni per orientare il suo Mosciano in questi 3 anni e mezzo di presidenza. Sotto la guida dell’imprenditore abruzzese, i giallorossi sono finalmente tornati ai fasti di un tempo, vincendo una Promozione da invincibili e arrivando di nuovo in Eccellenza dopo un digiuno di oltre un decennio, con un progetto solido e ambizioso, specchio del Dna vincente del suo presidente. 

Presidente, qual è la ricetta vincente del suo Mosciano? 

  • Una delle cose fondamentali è l’equilibrio economico: avere i conti sempre in ordine è la base per far crescere un progetto sano. Poi ovviamente bisogna avere entusiasmo e ambizione, cercando di trasmettere uno stile comportamentale ben preciso. Certo, il calcio non è una scienza esatta, non esiste una formula magica, ci sono tanti fattori esterni che influiscono sui risultati, come gli infortuni o situazioni inaspettate. Ma la nostra forza è quella di avere una mentalità vincente, capace di resistere e reagire alle difficoltà: non facciamo drammi e non ci accontentiamo al “tirare a campare”. Un altro aspetto fondamentale è avere un settore giovanile florido. 

Un fiore all’occhiello del vostro progetto. 

  • È un caposaldo della nostra società. Lo dico con orgoglio, noi siamo una delle pochissime società in cui scuola calcio, settore giovanile e prima squadra lavorano in simbiosi in un’unica realtà e in un’unica struttura. Da quest’anno giochiamo anche la juniores d’elite, uno dei tornei più prestigiosi a livello giovanile. Lavorare con questi ragazzi per me ha una doppia valenza, sociale ma anche tecnico-sportiva, perché il nostro obiettivo è quello di farli diventare in futuro parte integrante della prima squadra. 

La vostra è infatti una società giovane che in pochi anni si è sviluppata moltissimo in tanti settori, non solo a livello giovanile, ma anche in strutture. Qual è stato l’aspetto fondamentale per questa crescita così repentina? 

  • Tutto questo non si costruisce in un giorno, ma è un lavoro progressivo, fatto di impegno e costanza. Per prima cosa è stato indispensabile creare una struttura societaria forte ed efficiente. Tutte le componenti, dal direttore generale a quello sportivo, dai segretari del settore giovanile a quelli della prima squadra fino ai collaboratori amministrativi, lavorano in sinergia e con competenza. Un altro aspetto che abbiamo incrementato è stato quello riguardante la struttura sanitaria, che abbiamo potenziato con una rete di specialisti del settore che seguono costantemente i nostri giocatori. A tutto ciò ha contribuito in maniera decisiva l’intervento dell’amministrazione comunale, che ha rafforzato le infrastrutture, introducendo un nuovo manto erboso sintetico con un impianto di illuminazione a led che favorisce l’utilizzo dello stadio per 7-8 ore al giorno.

Un grazie al Comune ma un ringraziamento va anche alle realtà locali.

  • Assolutamente sì, queste collaborazioni rafforzano ancora di più l’identità tra squadra e territorio, un legame che si manifesta anche con il sistema di sponsorizzazioni che ci hanno aiutato a chiudere il bilancio sempre in attivo in ogni stagione.

Questa poi è una stagione particolare, quella dei 99 anni dalla fondazione. 

  • È l’anno di ingresso al centenario, un traguardo importante. Poi domenica festeggeremo anche le 100 panchine in giallorosso di mister Guido Di Fabio, a dimostrazione di come la stabilità e la continuità siano i nostri maggiori punti di forza. 

L’obiettivo di quest’anno quale sarà?

  • Migliorarci, sempre. L’anno scorso siamo arrivati al quarto posto ma non abbiamo disputato i playoff per differenza punti, penalizzati da una partenza troppo lenta. Quest’anno l’obiettivo è confermarci tra le prime 5 e provare a migliorare la posizione della scorsa stagione. Questo però non vuol dire vincere il campionato, dobbiamo solo migliorarci, poi dove arriveremo lo stabilirà il campo: qualunque sia il risultato finale saremo in grado di affrontarne le ripercussioni. Intanto domenica proveremo a vincere la prima partita in casa, che è il nostro primo obiettivo a breve termine.

Questo è infatti l’unico neo di quest’ottimo avvio di campionato del Mosciano. 

  • È vero, per ora stiamo vincendo solo in trasferta, ma negli incontri casalinghi abbiamo sempre creato tanto, peccato che non siamo riusciti a concretizzare le occasioni. Al Rodi incontriamo maggiori difficoltà, forse perché tutte le squadre quando vengono a giocare da noi tendono a chiudersi molto, ci temono. 

Domenica proverete a sfatare questo tabù contro il San Salvo, un avversario ostico.

  • Penso che sarà una sfida equilibrata, si affronteranno il miglior attacco del campionato contro la miglior difesa. Loro sono una squadra forte, parlano i numeri, anche se hanno qualche problema in fase realizzativa subiscono poco, sono tatticamente organizzati e hanno un allenatore che stimo molto e che sa preparare bene le partite. Sarà una gara difficile, ma noi proveremo con tutte le forze a regalare ai tifosi la prima gioia casalinga. 

Presidente, Lei in questi anni ha raggiunto tanti successi e tagliato molti traguardi, ma alla fine quello che rimane davvero sono i ricordi. Il più bello? 

  • Sicuramente quello della sera dell’ultima partita del campionato di Promozione, due anni fa, quando abbiamo sancito il nostro ritorno in Eccellenza. Disputammo una stagione magnifica, ricordo che tornavamo da Morro d’Oro e in piazza a Mosciano ci accolsero con una festa bellissima. L’arrivo col pullman è stata una sensazione straordinaria. Un’altra emozione che vivo spesso è quando vado al campo e vedo un manto erboso pieno di ragazzi. Sono felice e orgoglioso di quello che stiamo facendo, speriamo di poter continuare a migliorarci.