Eccellenza, i sogni natalizi tra serie D e salvezza
Santegidiese e Lanciano campioni d'inverno: Torrese in ripresa. Mosciano per la continuità e Pontevomano per la salvezza. Al Montorio serve un miracolo
2025-12-16T12:29:00+01:00 - La Redazione
di Stefano Vecellio
TERAMO - Terminato il primo giro di boa, adesso è tempo di bilanci per le 5 teramane d’Eccellenza. Con Natale alle porte, la Santegidiese ha già ricevuto un regalo in anticipo, riuscendo a laurearsi campione d’inverno nonostante il pareggio 4-4 contro la Fucense. Altra prestazione opaca in fase difensiva per i giallorossi, ma tra le nuvole lì dietro esce sempre il sole in avanti, con il capocannoniere del torneo Guido Dal Cason che brilla nel super attacco vibratiano incastonato da altre punte di diamante come Arboleda e D’Egidio.
Nella letterina per Babbo Natale, Buonocore dovrà chiedere quella solidità che ancora manca alla sua squadra, per provare a dare uno strappo decisivo al campionato e al Lanciano, campione d’inverno bis e in vetta in coabitazione proprio con i vibratiani. Nonostante qualche inciampo, il bilancio dell’anno solare giallorosso è più positivo, iniziato a gennaio con una grande rimonta in Promozione guidata da mister Buonocore, arrivato in sella in corsa dopo l’esonero di Cerasi, che ha portato la Sant a vincere i playoff di categoria a maggio e a centrare l’obiettivo primo posto in Eccellenza a dicembre.
Ambizioni ritrovate anche in casa Torrese, che dopo un inizio shock è riuscita a risollevarsi come una fenice dalle ceneri. Girone d’andata chiuso a +5 dai playout e a -4 dai playoff, uno score niente male per una squadra che aveva ottenuto una sola vittoria nelle prime 9 partite. La rivoluzione iniziata in estate sta finalmente maturando i suoi frutti. La separazione dopo 10 lunghi anni da Remigio Cristofari ha lasciato qualche scoria sul nuovo corso Del Grosso, ma l’ex Giulianova è stato bravo a dare una nuova identità alla squadra e ad aspettare i suoi attaccanti: ora Gobbo Carrer e Duarte sono ingranaggi perfetti nel sistema di gioco giallorosso e una sola sconfitta nelle ultime 9 gare lo dimostra. Sotto l’albero il regalo più bello sarebbe la continuità, per ottenere una salvezza tranquilla e poi chissà, sognare non costa nulla.
E a proposito di sogni, per ora rimane ancora nel cassetto quello del Mosciano. È stata più dura del previsto la salita dei giallorossi, in un caleidoscopio di emozioni che nel giro di un anno hanno vibrato dalla gioia alla delusione, dalla rabbia alla paura. È stato un 2025 “maledetto” per gli uomini di Di Fabio, a partire da maggio quando da neopromossa ha raggiunto i playoff, negati dalla differenza punti con le corazzate Castelnuovo e Angolana, per finire ad oggi, al sesto posto, sulla soglia ma ancora fuori dalla griglia post season. Nel mezzo, tanti, troppi infortuni che hanno oscurato un mercato estivo da top team, il record in trasferta, il tabù del Rodi e solo 2 vittorie nelle ultime 8. Chiudere il primo atto del campionato sfatando la maledizione Rodi è già qualcosa, ma ora bisogna scendere dalle montagne russe e iniziare a correre in questo “ritorno al futuro”: la macchina c’è, basta solo aspettare un lampo per accendere il motore.
Caro amico, l'anno vecchio è finito, ormai, ma nel Vomano qualcosa ancora non va. Parafrasando il celebre brano di Lucio Dalla, per Pontevomano e Montorio è stato un annus horribilis. Più si sale in alto, più sarà rovinosa la caduta. A maggio le due vomanesi avevano chiuso il campionato nelle zone alte della classifica, con le api al sesto posto da matricola e i gialloneri al 10° posto dopo essere stati vicini ai playoff per un periodo, nel giro di 6 mesi è cambiato tutto. L’addio di De Amicis, l’arrivo di Cerasi, un mercato che stenta a decollare e una sola vittoria in 17 gare: non è arrivata la svolta per il Montorio, fanalino di coda del campionato. Servirà un miracolo ai gialloneri per raggiungere la salvezza, ma a Natale, si sa, tutto può succedere: la speranza è sempre l’ultima a morire.
Migliora, ma di poco, la situazione sull’altra sponda del Vomano. Il Pontevomano sta recuperando qualche pedina importante come Massarotti e Omoruyi e la freschezza del giovanissimo Haidara sta provando a dare nuova linfa a un reparto offensivo sterile, il peggiore fin qui del torneo per numero di gol segnati. La salvezza è distante 7 punti, non è una “mission impossible” alla Tom Cruise, ma servono fame e cattiveria per far uscire quello spirito di Rocky Balboa e gli occhi della tigre in ogni partita da qui in avanti. Mal comune, mezzo gaudio: Cerasi e Cifaldi non sono infatti sulla graticola, ma senza risultati l’esito è sempre lo stesso. Chiedere a Bonati, che dopo 10 punti conquistati in 17 partite, contestazioni dei tifosi e la squadra al penultimo posto, si è separato ufficialmente dal Pianella. Per la panchina vestina sembrano essere in pole Appignani e Fanì, intanto questo weekend si torna in campo per iniziare il secondo atto della stagione. Come in ogni viaggio, la strada del ritorno è sempre più lunga.