Eccellenza, De Amicis: "E' un addio ma resterò legato al Montorio"
L’ex tecnico mette una pietra tombale sul passato in giallonero e pensa di "emigrare"
2025-10-21T11:33:00+02:00 - La Redazione

di Stefano Vecellio
TERAMO - Non sempre le storie d’amore hanno un lieto fine. A volte, proprio per amore, bisogna fare un passo indietro per salvare l’altro e non rovinare il rapporto. Anche nello sport si compiono questi gesti, soprattutto nel calcio, dove la passione e l’amore verso una società e una tifoseria sono più viscerali che in altre discipline. Questo è quello che ha vissuto Montorio con Edmondo De Amicis, un rapporto intenso, conclusosi con una scelta difficile ma inevitabile dopo il brutto avvio di stagione in questa Eccellenza.
“La separazione mi ha fatto male, dopo tanti bei momenti vissuti con questa piazza non mi aspettavo di chiudere così – racconta l’ex tecnico giallonero -. Ma non potevo far finta di nulla, girarmi di spalle al problema. Fare un passo indietro mi è sembrata la cosa più giusta per il rispetto e l’amore che nutro per questa piazza. Questa è stata una decisione soprattutto mia, la società mi è sempre stata vicina anche nei momenti di difficoltà, ma un certo punto ho sentito che c’era bisogno di una sterzata e i dirigenti hanno dovuto accettare la mia scelta”.
Scelte sbagliate, un mercato non all’altezza e forse la troppa sicurezza di poter sistemare in itinere alcune valutazioni: sono stati tanti, forse troppi, gli errori commessi in questa stagione, ma anche sta volta mister De Amicis non si nasconde di fronte alle avversità: “Il problema principale di questa squadra è che non ha leader, quindi alle prime difficoltà si sbriciola e vengono fuori tutti i limiti dell’inesperienza. È chiaro che in estate abbiamo fatto degli errori, non siamo riusciti a rimpiazzare pedine importanti con giocatori di categoria, ma l’allenatore a volte ha un delirio di onnipotenza e pensa sempre di poter mettere apposto le cose. Adesso, a mente fredda, penso che potevamo fare qualcosina di meglio, ma tutte le scelte fatte dalla società sono state avallate da me: mi prendo le responsabilità al 100%”. Anche se in questa ammissione di colpa trapela un velo di rammarico, l’ex tecnico giallonero non ha rimpianti: “Purtroppo questa è una stagione nata male. Già dall’inizio abbiamo avuto un po’ di infortuni di giocatori importanti come Furlan, Di Stefano e Federico Mosca, poi qualche valutazione sbagliata ci ha portato fuori pista, ma le prestazioni ci sono sempre state, a volte siamo stati anche sfortunati. Ho fatto un passo indietro proprio perché credo che ci sia tempo per raddrizzare le cose. Con qualche innesto in più e una nuova guida tecnica sono convinto che il Montorio si salverà senza problemi. Me lo auguro con tutto il cuore, sono troppo legato a questo ambiente”. Una dichiarazione sintomo del forte legame tra l’allenatore e la piazza vomanese, vissuto tra alti e bassi, gioie e dolori, proprio come una vera storia d’amore.
In questo ciclo di due anni e mezzo con il trainer spoltorese, le api giallonere hanno portato a casa una Coppa Italia e un campionato di Promozione, conquistando un impronosticabile sesto posto da neopromossa nella scorsa Eccellenza. Traguardi memorabili, che non sono bastati però a nascondere i soli 2 punti raccolti nelle prime 8 gare di questa stagione: “Questo epilogo non scalfisce ciò che di bello abbiamo fatto in questo percorso. Sono orgoglioso di aver fatto parte dei successi di questa società, che mi è stata sempre riconoscente. Ringrazio i dirigenti, ogni membro dello staff, i tifosi e soprattutto tutti i calciatori che ho allenato in questa avventura. Sono loro i veri protagonisti”.
Per il futuro il tecnico si apre a nuovi possibili scenari: “Sinceramente vorrei staccare per un po’, questi ultimi 4 mesi sono stati pesanti. Se dovesse capitare l’occasione, mi piacerebbe provare un’esperienza fuori regione, non troppo lontano. Non nego che in questi giorni qualche offerta mi è arrivata, ovviamente non dall’Eccellenza perché da regolamento non posso rimanere lì, ma per ora voglio prendermi un po’ di tempo per riflettere”. Valutazioni in corso, che sembrano però chiudere la porta a un possibile domani a Montorio: “Sono tornato nel 2015, poi nel 2023 – continua il mister – non penso ci sarà una terza occasione. La piazza aveva bisogno di cambiare e io poi, con il mio caratteraccio, a lungo andare posso essere impegnativo da gestire. Sono troppo esigente, ma non credo sia un difetto. Sono sempre sul pezzo e voglio che anche la mia squadra lo sia, però mi rendo conto che in queste categorie questo approccio dopo un po’ stanca. Perciò credo che il mio sta volta non sia un arrivederci, ma un addio: le minestre riscaldate non funzionano”.
Ma nel calcio si sa, mai dire mai. Perché come canta Antonello Venditti, certi amori non finiscono.