Disordini Sant-Lanciano, Amatucci: "La nostra è una comunità sana"
Il primo cittadino invita a non confondere degli pseudo tifosi con una collettività
2025-10-29T12:36:00+01:00 - Walter Cori
di Stefano Vecellio
TERAMO - Tante, troppe volte il calcio diventa un pretesto per sfogare gli istinti più oscuri dell’animo umano. L’ennesimo episodio è accaduto (purtroppo) la scorsa domenica in Eccellenza, nel post gara fra Santegidiese e Lanciano, con le due tifoserie che si sono scontrate al di fuori dello stadio Comunale di Sant’Egidio alla Vibrata.
Insulti, violenze, disordini, lacerano non solo il mondo del pallone ma anche quello in cui viviamo, di un’intera comunità che si impegna quotidianamente per lasciare a tutti, anche a chi non lo merita, un posto migliore.
“Non posso digerire che per il comportamento di pochi pseudo tifosi passi un messaggio negativo verso la nostra collettività – ha dichiarato amareggiato il Sindaco del Comune vibratiano Annunzio Amatucci –. Il nostro è un paese ricco di associazionismo, il nostro volontariato è il fiore all’occhiello della Val Vibrata e uno dei migliori d’Abruzzo. La nostra comunità vive nell’amore verso il prossimo e si impegna quotidianamente per la socialità e l’integrazione, con tanti progetti ed eventi volti a veicolare questi valori positivi. Gli episodi come quelli di domenica oscurano questo lavoro e all’esterno fanno passare un messaggio sbagliato”.
In campo, le due squadre avevano onorato lo sport dando vita ad un grande spettacolo di pubblico e di calcio, ma dopo il fischio finale è iniziata un’altra partita. Colonne di mezzi, vetri rotti, spranghe, tafferugli: una scia di degrado morale e urbano che il primo cittadino condanna con fermezza, ma che era difficile preventivare: “Conosciamo la rivalità fra le due tifoserie, ma in campo si è svolto tutto con la massima serenità e correttezza, nulla faceva presagire a quell’epilogo. Poi tutto si può evitare, anche se a volte accadono cose che sono impensabili, come la tragedia successa a Rieti nel mondo del basket. L’esagerazione nella vita porta conseguenze negative: è come andare a 200 all’ora, non ti può andare bene per sempre, capiterà un giorno che provocherai un incidente mortale. Dipende da come ognuno di noi sceglie di impostare la propria visione dell’esistenza. Se vivi in funzione di una comunità, per aiutare il prossimo, questo non succede: Sant’Egidio alla Vibrata vive per queste cose”.
Ed è stato proprio l’amore per il prossimo a "salvare", seppur in parte, questa triste vicenda: “Durante gli scontri un nostro tifoso ha avuto un attacco epilettico – racconta ancora il Sindaco vibratiano –. Tutti si sono prodigati per aiutarlo, anche i supporters del Lanciano e assieme ad un loro giocatore, anche soccorritore, si sono adoperati con i nostri sanitari, per salvarlo. Ora fortunatamente sta bene, ma questa situazione ha fatto sì che si tornasse all’indole umana dello stare insieme. Dall’animosità si è tornati alla socialità e alla convivialità immediata”. E' stato un gesto che parla di solidarietà e che riflette come la foga, la follia di un momento, non possano rovinare ciò che di umano resta nell’animo di moltissimi.
Tornando ai fatti di campo, Amatucci rivolge un pensiero anche alla Santegidiese e al suo percorso in campionato: “Ci sono tutte le carte in regola per vincere. Il successo contro il Lanciano vale doppio perché abbiamo battuto una squadra che secondo me è una delle più forti del torneo e che sarà una delle nostre avversarie dirette per la Serie D. Spero sempre che in campo si goda dello spettacolo che ho visto domenica, con tante donne e bambini presenti sugli spalti, perché i pochi momenti di follia isolata non possono e non cancellano la bellezza del calcio”.