Di Pasquale a Meloni e Salvini: non si usino i minori per attaccare la magistratura

La dirigente dem: il Governo investa nei servizi sociali e nelle famiglie, non nella propaganda

2025-11-22T12:17:00+01:00 - La Redazione

Di Pasquale a Meloni e Salvini: non si usino i minori per attaccare la magistratura

TERAMO - “Meloni e Salvini dovrebbero smetterla di usare le storie dei minori per attaccare la magistratura. La vicenda della famiglia che vive nel bosco,  non può e non deve diventare l’ennesimo pretesto per delegittimare il lavoro dei giudici e per alimentare un clima di sfiducia verso le istituzioni. Quando si parla di bambini e di famiglie, servono equilibrio, competenza e rispetto dei ruoli, non semplificazioni o slogan di parte. Esiste un articolato sistema di garanzie, con diversi gradi di giudizio, che serve proprio a verificare la correttezza dei provvedimenti, assicurando sempre il bilanciamento tra tutti gli interessi in gioco e ponendo al centro la tutela del minore”. Così Manola Di Pasquale, avvocata e dirigente regionale del PD Abruzzo.

“Il punto vero è un altro - continua la dem -: cosa ha fatto il Governo per rafforzare il sistema dei servizi sociali e la rete di protezione dei minori e delle famiglie in difficoltà? Quanti fondi sono stati realmente destinati ai Comuni per il potenziamento dei servizi, e quanto personale qualificato è stato messo a disposizione per sostenere i territori? Secondo i dati ISTAT, negli anni precedenti la spesa complessiva dei Comuni italiani per i servizi sociali e socio-educativi è stata di circa 10,9 miliardi di euro, pari a 150 euro pro capite, ma con forti disuguaglianze territoriali e una cronica insufficienza rispetto ai bisogni reali. Gli assistenti sociali nei Comuni, pur in aumento, restano ancora troppo pochi: mancano all’appello oltre 1.000 unità per raggiungere i livelli essenziali di prestazione (LEP) previsti dalla normativa nazionale”.

“Il Governo farebbe bene a interrogarsi su queste carenze strutturali - incalza la dirigente Pd - perché se i Comuni non hanno personale e risorse, i diritti restano solo sulla carta. La verità è che la tutela dei minori non si fa a colpi di dichiarazioni televisive o campagne mediatiche, ma investendo nei servizi di prossimità, sostenendo gli operatori sociali, le strutture educative, e le famiglie più fragili. E occorre anche un investimento culturale: promuovere una visione moderna, inclusiva ed ecologica della famiglia, che tenga insieme solidarietà, responsabilità e diritti, superando l’idea di una famiglia ideale e riconoscendo invece la pluralità delle esperienze di vita”.

“Chi oggi governa ha il dovere di garantire che ogni bambino, ovunque viva, possa contare su un sistema di protezione forte, competente e umano restando nella propria famiglia. Usare i casi singoli per fare propaganda contro la magistratura significa solo indebolire la fiducia dei cittadini e spostare l’attenzione dai veri problemi del Paese: la mancanza di risorse, di servizi e di politiche concrete per l’infanzia e la genitorialità”, conclude Manola Di Pasquale.