Contratto metalmeccannici, la Fiom lancia il referendum nelle fabbriche
All'attivo regionale spazio anche alle vertenze del settore e alla categoria dei giornalisti
2025-11-29T11:15:00+01:00 - La Redazione
PESCARA — Si terrà mercoledì 3 dicembre, alle ore 10:00, l’attivo regionale delle delegate e dei delegati della FIOM Abruzzo-Molise, presso l’Auditorium “Leonardo Petruzzi” in Via delle Caserme 60, a Pescara. L’iniziativa arriva in una fase particolarmente rilevante per il settore metalmeccanico. Dopo la firma dell’ipotesi di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dell’Industria Metalmeccanica, avvenuta a 17 mesi dalla scadenza e successivamente a 40 ore di sciopero nazionale, la FIOM-CGIL apre ora la fase conclusiva del percorso con i referendum nelle fabbriche. Saranno le lavoratrici e i lavoratori, tramite il voto, a decidere sull’approvazione dell’accordo, mentre restano aperte questioni decisive per salari, diritti e prospettive produttive.
Apriranno i lavori Andrea De Lutis, Segretario generale FIOM-CGIL Pescara, Natascia Innamorati, Segretaria generale FIOM Abruzzo-Molise, Carmine Ranieri, Segretario generale della Cgil Abruzzo Molise.
Ampio spazio sarà dedicato alle vertenze in corso nel territorio: automotive, semiconduttori, indotto e comparto metalmeccanico generale. Settori strategici che richiedono politiche industriali capaci di sostenere innovazione, occupazione e formazione stabile, per i quali prenderanno la parola delegate e delegati provenienti dalle realtà industriali del territorio.
Chiuderà la giornata Michele De Palma, Segretario generale FIOM-CGIL Nazionale, che oltre ai temi del contratto, affronterà il tema della necessità di costruire una battaglia più ampia sul terreno sociale ed industriale nel nostro paese, uno dei temi dello sciopero generale del 12 dicembre, insieme a fisco, salario, pensioni.
All’incontro prenderà parte anche un rappresentante del sindacato dei giornalisti abruzzesi, categoria mobilitata per il rinnovo del contratto nazionale fermo da oltre dieci anni, in un contesto di crescente perdita del potere d’acquisto. Una testimonianza della solidarietà tra lavoratrici e lavoratori di settori diversi, uniti nella stessa battaglia per salario, diritti e dignità.