Cronaca Politica

Cermignano, solidarietà a Carlo Matone dal gruppo "Tradizione e Futuro"

04/09/2025 - La Redazione

CERMIGNANO - Come gruppo "Tradizione e Futuro" ci sentiamo in dovere di intervenire sui fatti incresciosi avvenuti il 28 agosto 2025 nell’incontro che si è tenuto presso il Gal Gran Sasso Laga, tra il presidente Carlo Matone, la sindaca, il vicesindaco del Comune di Cermignano ed altri.

Considerando il silenzio della sindaca, restia nel prendere una posizione chiara sulla vicenda, ci sentiamo in dovere innanzitutto di porgere le scuse al Presidente Matone esprimendo pertanto tutta la nostra solidarietà nei suoi confronti, non solo da parte del gruppo di minoranza, ma di tutti i cittadini di Cermignano che condividono il nostro stesso pensiero (e non sono pochi).

Certamente nessuno di noi era presente all’incontro in questione. Tuttavia nel corso del nostro anno di amministrazione abbiamo avuto modo di conoscere il Presidente Matone, la sua professionalità, cordialità e gentilezza, i suoi modi decisi ma sempre pacati e dall’altra parte conosciamo bene i “modi” e i toni tipici del vicesindaco Serrani.

Durante la nostra breve amministrazione non avevamo avanzato richieste di finanziamento poiché

sapevamo perfettamente che per ottenere fondi dall’ente bisognava presentare un progetto chiaro,

vincente e ben studiato. Gli incontri che comunque abbiamo avuto con i membri del GAL Gran Sasso Laga sono sempre stati cordiali, seri e costruttivi.

La storia del vino cotto di Poggio delle Rose non brilla di trasparenza, ma al contrario ha avuto una storia piuttosto opaca, travagliata e complicata. In passato il Gal è già intervenuto per la valorizzazione del vino cotto di Poggio delle Rose, quando ancora era presente la precedente associazione “Colline del Gigante” che gestiva la struttura comunale e le attrezzature presenti all’interno, acquistate quindi anche con i sostanziosi contributi del Gal.

L’amministrazione Di Berardo, con un colpo di mano, decise di togliere la gestione del vino cotto

all’associazione “Colline del Gigante” e di indire un nuovo bando per una gestione “più trasparente” dei beni pubblici. Al bando flash rispose solo l’Associazione Montonicotto, appena costituita, guidata da Gennaro D’Ignazio, amico d’infanzia del Vicesindaco Serrani.

Il passaggio tra la vecchia associazione e la nuova, frutto certamente di dissidi personali, presenta delle zone d’ombra. Possiamo affermare, senza paura di essere smentiti, che alcuni componenti dell’amministrazione Di Berardo, di cui Serrani faceva parte sempre come vicesindaco, non aveva simpatie per l’associazione “Colline del Gigante”.

Ad oggi quindi, solleviamo dubbi in merito alla nuova gestione: l’associazione Montonicotto è nelle

condizioni di poter produrre, commercializzare e valorizzare il vino cotto di Poggio delle Rose rispettando tutte le normative vigenti? Quale utilizzo viene fatto del vino cotto delle precedenti annate di proprietà della vecchia comunità montana? Perché negli eventi che si sono svolti a Poggio delle Rose nel 2024 e parte del 2025 l’associazione Montonicotto non ha mai partecipato attivamente né aperto il laboratorio per darne maggiore visibilità nonostante le continue richieste? (es. celebrazioni in onore di S. Eurosia, Cantinando, S. Martino, Giornata Borghi Autentici). Perché dopo l’inaugurazione del 2024, fatta in pompa magna in piena campagna elettorale, con risorse pubbliche, il laboratorio è sempre stato chiuso al pubblico? Convenienza politica?

Il Gal negli anni ha speso fondi pubblici per il nostro vino cotto proprio perché fin dall’inizio ne ha

riconosciuto il valore ed il potenziale a differenza della stessa associazione Montonicotto, troppo legata al Vicesindaco Serrani, che invece sembra aver dimenticato che la gestione dei beni della collettività implica una visione super partes rivolta principalmente al bene del territorio e dei suoi abitanti.

Forse il Gal ha avuto perplessità sulle “gentili” richieste avanzate in merito al “Rito del Cotto consistente in una manifestazione che intende celebrare e valorizzare il Vino Cotto, prodotto simbolo della tradizione contadina teramana, creando un’occasione di forte richiamo turistico, di aggregazione comunitaria e di sostegno all’economia locale” visto che chiedevano fondi per realizzare un evento, ma in tutti gli eventi che recentemente si sono svolti nel borgo l’associazione non ha mai partecipato, come del resto non ha mai partecipato l’attuale vicesindaco né tanto meno l’attuale amministrazione.

Rimaniamo in attesa di una chiara presa di posizione da parte della Sindaca, vista la pessima figura che tutta la comunità cermignanese è stata costretta a subire involontariamente - Danilo Del Cane, ex sindaco del comune Cermignano e attuale capogruppo di opposizione, con il gruppo "Tradizione e Futuro -