CdA Camera di Commercio, la Confartigianato Imprese Teramo non approva l'aumento del 20% della tassa camerale
Di Marzio: aggrava una situazione già precaria delle piccole e medie imprese già scese sotto le ottantamila unità tra L'Aquila e Teramo
2025-11-17T12:56:00+01:00 - La Redazione
TERAMO - Martedì pomeriggio 11 novembre, presso la Camera di Commercio di Teramo in presenza e in remoto, è stato convocato il Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia con all’ordine del giorno:
- Approvazione verbale del 29 settembre 2025;
- Comunicazioni del presidente;
- Situazione previsione programmatica per l ’anno 2026;
- Definizione dei progetti per i quali chiedere al MIMIT l’autorizzazione dell’incremento del 20% del diritto annuale per il triennio 2026/2028 (ex art.18 – comma 10, della l. 580/93 e s.m.l.).
La Confartigianato Imprese Teramo presente il Consiglio camerale con il presidente Luciano Di Marzio, ha approvato i primi tre punti all’ordine del giorno ma non ha approvato il quarto, nel quale si deliberava l’aumento del 20% del diritto o tassa camerale annuale per il trennio 2026/2028.
Il presidente, nel suo intervento, ha evidenziato che la Camera di Commercio deve tutelare, aiutare e rappresentare le imprese iscritte, ma non penalizzarle deliberando un aumento del 20% del diritto Camerale per 3 anni. "Già molti non hanno mai pagato prima dell’aumento figuriamoci quanti pagheranno dopo l’aumento - ha dichiarato il presidente -. Non perché non la vogliono pagare ma perché non hanno i fondi per farlo. Quando il presidente era componente di Giunta Camerale l’importo dei morosi superava i 14 miliardi di lire. Non sono a conoscenza dell’importo recuperato".
"Teramo, dati statistici della CGIA di Mestre, è la città che ha avuto più cancellazioni dall’albo Artigiano e questi consiglieri aumentano anche la tassa Camerale del 20% che ci sembra non sia poco. Vogliamo che le imprese continuino a cancellarsi e per vivere seguitino a lavorare in nero o li vogliamo aiutare in modo che non si cancellino?", ha aggiunto Di Marzio che ha anche evidenziato che la rappresentanza delle imprese iscritte, sia alla Camera di Commercio dell’Aquila che a quella della Camera di Commercio di Teramo, sono scese sotto le ottantamila unità riducendo la rappresentanza dei componenti del Consiglio Camerale da 28 a 19 consiglieri.
Al momento della votazione tutti i Consiglieri presenti hanno votato per aumentare il 20% il diritto Camerale tranne la Confartigianato di Teramo che ha votato contro questa decisione al fine di non aggravare la situazione già precaria delle piccole e medie imprese rappresentate dalla stessa che sono già tartassate dallo Stato Italiano e devono subire un aumento del 20% per 3 anni del diritto annuale deliberato dal Consiglio di amministrazione della Camera di Commercio che li rappresenta e che li dovrebbe tutelare invece di aumentare gli importi dovuti. Questo aumento porterà un incasso di oltre 2 milioni di euro e andranno sempre alle stesse Associazioni e operatori del settore. L’ Associazione Confartigianato Imprese Teramo non ha mai richiesto soldi alla Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia.
"Non vogliamo essere complici - ha detto il presidente Di Marzio - della chiusura di altre aziende che coraggiosamente ancora resistono non cancellandosi dalla Camera di Commercio della loro provincia. Il bilancio della Camera di Commercio di Teramo ha sempre chiuso in attivo negli anni e ha aumentato le risorse destinate ai tanti bandi per gli iscritti alla stessa. Dal misero importo di un milione siamo passati a oltre 3 milioni quindi questo ulteriore aumento del 20% per la Confartigianato Imprese Teramo non è giustificato, pertanto, abbiamo votato contro".
La presidente della Camera di Commercio Gran Sasso, Antonella Ballone, ha anche annunciato che domenica 16 novembre all’Aquila ci sarà la consegna del premio Fedeltà al Lavoro, mentre domenica 23 novembre saranno premiati gli iscritti alla Camera di Commercio di Teramo. Anche qui il presidente Di Marzio ha preso la parola facendo notare che dovrebbe essere la Camera di Commercio a decidere chi premiare e non, come accade ancora oggi, che sia l’iscritto a presentare domanda per essere premiato. Di Marzio, anche quando era componente della Giunta Camerale, il presidente era Di Carlantonio, contestò la proposta dell’allora segretario Aquilano che propose questo procedimento. "Gli associati della Confartigianato hanno sempre rifiutato di fare richiesta per avere un premio, è l’ente che deve riconoscere chi merita un premio senza doverlo chiedere", ha precisato Di Marzio.