Caso Montorio, PD Abruzzo: “Dopo la condanna serve responsabilità politica e morale”
"La lotta contro la violenza sulle donne è una priorità politica non negoziabile. Le istituzioni locali devono essere esempio, non zona grigia"
2025-12-29T14:10:00+01:00 - La Redazione
PESCARA - “La condanna in primo grado a cinque anni di reclusione per violenza sessuale che coinvolge il vicesindaco di Montorio al Vomano pone una questione che va ben oltre il piano giudiziario e chiama in causa la responsabilità politica e morale di chi rappresenta i cittadini e le cittadine nelle istituzioni”. Così Marielisa Serone D’Alò, Emanuela Di Giovambattista, rispettivamente responsabile Diritti e coordinatrice della segreteria regionale e Roberta Tomasi, portavoce della Conferenza delle Donne Democratiche.
“Ignorare la gravità dei fatti accertati in primo grado significherebbe svilire le istituzioni, che devono essere luoghi credibili, sicuri e coerenti con i valori che dichiarano di rappresentare primo fra tutti il tema del rispetto delle donne – rimarcano le esponenti PD - . Quando questo equilibrio viene meno, è doveroso un atto di responsabilità politica. La scelta dei gruppi di opposizione di presentare una mozione di sfiducia è un passaggio serio e necessario: non è una scorciatoia giustizialista, ma una richiesta di chiarezza e di tutela dei luoghi delle istituzioni. Chiede a ogni consigliere comunale di assumersi pubblicamente la responsabilità delle proprie posizioni, soprattutto a chi afferma di essere impegnato nella lotta contro la violenza sulle donne. Non si può combattere la violenza di genere solo con le parole, con le ricorrenze o con le dichiarazioni di principio. La coerenza si misura nei comportamenti, nelle scelte politiche, nella capacità di tutelare la dignità delle vittime e la credibilità delle istituzioni. Il silenzio o l’ambiguità, in casi come questo, rischiano di diventare una forma di complicità culturale.
"Come Partito Democratico Abruzzo ribadiamo che la lotta contro la violenza sulle donne è una priorità politica, non negoziabile. Pretende rigore, trasparenza e assunzione di responsabilità, soprattutto da chi esercita funzioni pubbliche. Le istituzioni locali devono essere esempio, non zona grigia. Ci aspettiamo dal sindaco e dalla maggioranza una posizione netta e coerente. La fiducia dei cittadini, e in particolare delle donne, si costruisce così. Non ci sono scorciatoie”, concludono.