Carceri, 129 nuovi agenti di Polizia Penitenziaria in Abruzzo: 19 a Teramo
Nardella (Cnpp-Spp): bene Lanciano e Pescara ma si doveva fare meglio a Vasto, Sulmona e Teramo
2025-09-26T11:51:00+02:00 - La Redazione

PESCARA - Sono 129 gli agenti di polizia penitenziaria che, frutto dell'immissione in ruolo dei neo assunti del 185°corso, si uniranno a quelli attualmente presenti in Abruzzo. Non sono pochi ma neanche quel tanto sufficienti a colmare i gravi disavanzi che da almeno un decennio stanno rendendo la vita quasi impossibile ai poliziotti penitenziari operanti nelle strutture carcerarie italiane in generale e in Abruzzo in particolare. - A dirlo è Mauro Nardella delegato nazionale del Cnpp-spp -
In attesa della ulteriore messa in ruolo di oltre 3000 agenti previsti orientativamente per Giugno 2026 e che andrà a migliorare, si spera, ancor di più la situazione generale portata al tracollo da decenni di mancati investimenti e da un epocale sovraffollamento carcerario, ecco gli incrementi previsti entro la metà di Ottobre per l'Abruzzo:
- La Casa Circondariale di Avezzano, così come quella di Chieti, avrà in dote 3 unità in più rispetto alla pianta organica attuale. Sono poche,certo, ma da rivedere come detto nel futuro prossimo. 5 sono quelle che andranno a definire l'organico del carcere aquilano.
- Saranno relativamente contenti i lancianesi che con un loro insperato +20 si ergono a paladini del massimo risultato ottenibile in tali contesti.
- Adeguato seppur non determinante ai fini dell'azzeramento del deficit il numero di 21 poliziotti assegnati a Pescara.
- Sembrano tanti i 21 assegnati a Sulmona ma è un dato che non deve ingannare visto che nella città ovidiana è stato aperto un nuovo padiglione senza prevedere l'attribuzione di un'adeguata compensazione degli organici sia di Polizia che di appartenenti alle restanti aree amministrative.
- A Teramo e soprattutto a Vasto si poteva e si doveva fare di più. A Teramo per le note vicende legate ai fattori negativi che incidono su di essa e che riempiono quasi quotidianamente le pagine di cronaca. Vasto, invece, ha in programma l'apertura di una nuova sezione che dovrebbe vedere l'arrivo di 46 detenuti in più rispetto a quelli oggi presenti (e non 53 come inopportunamente fatto trapelare) ma che non si presenta con il giusto appeal strutturale e amministrativo.
Su Vasto il Cnpp-Spp, unitamente alle restanti organizzazioni sindacali, ha molto da dire sulla paventata ipotesi di aprire ad altri 46 ristretti. Lo fa non solo perché ritiene altamente insufficiente il numero di 14 unità in più di polizia penitenziaria capace di lenire solo in parte la carenza sull'attuale, ma anche perché nel carcere di contrada Sinello si paga lo scotto per via di una sala regia inesistente, cosa estremamente grave per una struttura adibita al mantenimento della sicurezza soprattutto in caso di emergenza incendi e sismica e che solo per questo andrebbe assolutamente scartata l'ipotesi non solo di apertura del nuovo padiglione ma finanche del mantenimento dello status quo di quello presente. Cosa dire poi di un organizzazione del lavoro che non garantisce allo stato attuale l'attuazione della politica di investimento su diritti soggettivi altrimenti resi inficiati?
Vogliamo inoltre parlare del carcere di Vasto anche di struttura che fa acqua, nel vero senso della parola, da tutte le parti visto che quando piove l'acqua piovana "allaga" molte delle celle dove sono ubicati i detenuti?
Di certo, e ce lo dobbiamo dire francamente, non ha pagato finora la direzione amministrativa operata da un direttore a scavalco. Condizione questa che ha fatto vivere al carcere di Vasto uno dei periodi più brutti della sua storia. A tal proposito confidiamo molto nella presa in carico delle consegne da parte del nuovo direttore che porta il nome della dr.ssa Rita Cerino, che dal primo di novembre subentrerà finalmente al direttore part- time e lo farà 7 giorni su 7 e per 365 giorni all'anno. Ad ella mi sento di farle i miei migliori auguri di buon lavoro. Le premesse ci sarebbero tutte non fosse altro che per il modo con cui la dr.ssa Cerino si è già presentata al personale.
Concludendo posso dire che si poteva fare molto di più e meglio. Confidiamo però in un 2026 più redditizio dal punto di vista dell'aumento degli organici e in una politica di deflazionamento dei detenuti che, come nel caso di Vasto, potrebbe portare all'apertura di strutture "illegali" pur di contenere il surplus numerico. - Mauro Nardella segretario del Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria SPP -