Calcio dilettanti, il punto sulle categorie teramane
Angelo Tulli (Super J): "E' in atto un rinnovamento ma il livello tecnico si è elevato"
2025-11-06T12:38:00+01:00 - La Redazione
di Stefano Vecellio
TERAMO - C’è chi lo chiama “calcio minore”, ma di minore ha ben poco. Le categorie inferiori non sono infatti un sottobosco del calcio professionistico, ma la sua radice più profonda. Un laboratorio di valori, talento e appartenenza, dove batte il cuore più autentico di questo sport. Campi di periferia, spogliatoi che profumano di erba bagnata e amicizia: è qui che il calcio resta vero, senza riflettori o contratti milionari, raccontando storie di sacrificio e passione.
Nel panorama provinciale teramano queste categorie stanno regalando un inizio di stagione scoppiettante e ricco di spunti. Tra filotti di vittorie, panchine che saltano e neopromosse in grande spolvero, le prime giornate stanno già delineando un quadro chiaro: sarà un campionato lungo, intenso e pieno di colpi di scena, con diverse squadre pronte a contendersi la promozione e a riscrivere le gerarchie. In Prima Categoria il Sant’Omero continua la sua marcia trionfale nel girone D. La formazione allenata da mister Di Serafino, vera garanzia di solidità e gioco, non sta tradendo le aspettative: solo vittorie e primo posto meritato. Alle sue spalle l’Alba Adriatica, fino a poco tempo fa appaiata in vetta, paga lo scotto dello scontro diretto perso 2-1 in casa, rallentando ulteriormente con l’ultimo pareggio 2-2 a Campli, in una gara decisa solo nel finale e segnata dalle polemiche rossoverdi per un possibile fuorigioco. I vibratiani scendono così al terzo posto a discapito proprio dei camplesi, a -4 dalla vetta.
Dopo un avvio sottotono, risale invece il Morro d’Oro, reduce da due vittorie consecutive. Il cambio in panchina da Scrivani a Bianchini ha dato la scossa giusta ai biancorossi, la stessa che cerca il Bellante dopo l’esonero di Gianluca Ranalli. Fatale al tecnico il pesante 4-1 di Cellino, al suo posto dentro Mattia Ruggieri, ex proprio dei cellinesi. Volta pagina anche il Cologna, che dopo le dimissioni di Gianluca Pierantozzi sembra rinato sotto la guida di Fabrizio Giampaolo: quattro punti in due gare e aria di rilancio.
In Seconda Categoria le neopromosse fanno la voce grossa. La Virtus Roseto è già una macchina perfetta: per gli adriatici tutte vittorie e solo un pareggio, quello con il Paterno Tofo, a conferma delle previsioni estive che li davano come favoriti, grazie a una rosa di livello, con diversi elementi provenienti da categorie superiori. Al secondo posto a una sola lunghezza di distanza c’è la Polisportiva Pinetum, vera rivelazione del torneo. Nonostante le difficoltà iniziali e il cambio in corsa da D’Ambrosio a mister Ferretti, la squadra sta sorprendendo tutti gli addetti ai lavori, con 4 vittorie nelle ultime 5 gare. Occhi puntati anche sull’Ancarano, che con una gara da recuperare resta ancora pienamente in corsa. Più indietro, ma sempre pericolose, le “storiche” Valle del Vomano e Martinsicuro, mentre è partita in sordina la Sannicolese, considerata una delle favorite alla vigilia ma finora al di sotto delle aspettative. È invece lotta a due nel girone A di Terza Categoria, con un testa a testa tra Rocca Santa Maria e Cerchiara, in un campionato frammentato dai turni di Coppa, quest’anno particolarmente valorizzata dalla Lega con un format a gironi e con la finalissima che si giocherà il 25 aprile allo stadio Bonolis di Teramo. Nel girone B, invece, spiccano vere e proprie corazzate: dopo 4 giornate Tortoreto e Sant’Onofrio viaggiano a punteggio pieno, ma la vera sorpresa è il Real Tordino, che mantiene il ritmo al primo posto a 12 punti.
Secondo il giornalista di Super J e “decano” della materia Angelo Tulli: “Il calcio dilettantistico cosiddetto minore sta vivendo una fase di rinnovamento. Negli anni il livello si è alzato e il campionato è diventato molto più competitivo grazie a un effetto a cascata: l’afflusso di stranieri in Serie D, Eccellenza e Promozione ha infatti portato molti giocatori italiani a scendere di categoria, alzando il livello tecnico e rendendo i tornei più equilibrati e combattuti. Gli stranieri portano spesso maggiore fame e dedizione, mentre i ragazzi italiani, pur di ottima qualità, scelgono di restare più vicini a casa e alle famiglie per conciliare sport e lavoro, vivendo il calcio come divertimento ma senza rinunciare alla competitività”.
Il calcio dilettante teramano, insomma, è più vivo che mai e promette un’annata tutta da seguire, fino all’ultimo respiro.