Black Friday, WWF: "Il prezzo nascosto dietro gli sconti lo paga la natura"
Dai rossetti che svuotano gli oceani agli smartphone che distruggono foreste: il WWF invita a scelte consapevoli in occasione del venerdì di grandi sconti
2025-11-27T15:23:00+01:00 - La Redazione
PESCARA - Venerdì 28 novembre torna il Black Friday, la corsa agli sconti che inaugura la stagione dello shopping natalizio. Ma dietro ad ogni click e prodotto acquistato c’è un costo che non vediamo: quello pagato dal Pianeta. Secondo le analisi di settore, in questa occasione in Italia, gli acquisti si concentrano soprattutto su elettronica (60%), abbigliamento (51%), cosmetica (32%) e giocattoli (30%). Il WWF ricorda che dietro ogni nostro acquisto c’è un prezzo enorme e che a pagarlo è la natura. Per questo è fondamentale, in questo periodo ancora più che in altri, fare attenzione a ciò che compriamo e ricordare che un prodotto molto economico è più facilmente una minaccia per l’ambiente e dunque anche per noi. Ecco qualche esempio, ma anche consiglio per fare scelte più consapevoli e rispettose dell’ambiente.
Moda: la t-shirt che beve più di noi, le scarpe che calpestano la foresta, il piumino che pesa sugli animali e gli anelli che scavano la Terra.
Dal mondo della moda e dell’abbigliamento arrivano i primi esempi eclatanti. Per produrre una maglietta di cotone servono 2.700 litri d’acqua: è la quantità che ognuno di noi beve in due anni. A questo si aggiungono pesticidi, tinture e microfibre che inquinano i fiumi e mari, mentre montagne di rifiuti tessili hanno enormi impatti su comunità e ecosistemi. Il cuoio e il lattice delle suole in gomma utilizzati per produrre le nostre scarpe provengono spesso da allevamenti o piantagioni in aree tropicali, come Brasile o Indonesia, dove la pressione produttiva contribuisce alla perdita di foreste e all’inquinamento ambientale legato all’uso di sostanze chimiche nella concia e ai pesticidi nelle monoculture. Dietro un paio di sneakers che indossiamo possono nascondersi foreste scomparse e corsi d’acqua contaminati. Ci sono capi, poi, che pesano sugli animali, come molti piumini riempiti con piume d’oca o d’anatra, ottenute tramite spiumatura cruenta, una pratica dolorosa e non etica.
Oggi esistono tante alternative cruelty‑free, imbottiture sintetiche di nuova generazione o materiali riciclati, che garantiscono lo stesso livello di calore e comfort senza causare sofferenze agli animali. In generale, per ridurre gli impatti della moda, il WWF consiglia di comprare meno, preferire tessuti naturali meglio se certificati biologici e riscoprire il valore del vintage o del second hand. Anche per i gioielli è possibile scegliere opzioni più sostenibili, come oro riciclato o certificato Fairmined: per un singolo anello d’oro, infatti, si possono generare fino a 20 tonnellate di scarti minerari tossici, contaminando acqua e suolo.
Cosmetica: il rossetto svuota oceani e il profumo che distrugge le foreste.
Forse non in molti sanno che in tanti rossetti si nasconde lo squalene, un olio estratto dal fegato di squali. Ogni anno più di 3 milioni di squali vengono uccisi per produrre questa sostanza. Anche l’olio di sandalo, di patchouli e altre essenze pregiate utilizzate per produrre profumi, provengono spesso da specie minacciate o raccolte senza controllo. Per fare scelte più responsabili, possiamo scegliere profumi formulati con oli sostenibili con certificazioni FSC o Rainforest Alliance, che garantiscono una raccolta tracciata e che non minaccia specie selvatiche. Oppure preferire cosmetici plant-based e cruelty free, controllando sempre che lo squalene sia di origine vegetale e ricordando che quello ricavato dagli squali si trova soprattutto in prodotti acquistati su siti extra UE.
Tecnologia: lo smartphone come una miniera portatile.
Ogni telefono cellulare contiene terre rare e metalli critici come cobalto e coltan, estratti in condizioni devastanti per foreste e comunità locali. La scelta più sostenibile è mantenere il proprio smartphone il più a lungo possibile, il vero upgrade è farlo durare.
Non sottovalutare la consegna: il pacco viaggia più di te.
Da non sottovalutare è anche l’impatto che le spedizioni hanno sull’ambiente: ogni ordine online può emettere 1,5–3 kg di CO₂ per trasporto e imballaggi. Il WWF consiglia di raggruppare gli ordini, scegliere spedizioni green o acquistare da artigiani locali.
“In Abruzzo – commenta Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo - dove non manca la scelta di prodotti locali sostenibili e oggetti artigianali della nostra regione, l’invito ai consumatori è di non farsi prendere da acquisti inutili o spinti dalla grande distribuzione, ma di scegliere ciò che serve davvero e che fa bene alla qualità, all’economia locale e all’ambiente”.
Comprare meno e meglio significa scegliere solo ciò che davvero serve e orientarsi verso prodotti pensati per durare, realizzati con materiali sostenibili e filiere trasparenti. Ogni piccola scelta conta. - Ufficio Stampa -