Bilancio regionale 2026–2028 Cavallari e Menna: “Una manovra di austerità che penalizza l’Abruzzo"

Il gruppo consiliare Abruzzo Insieme esprime una netta e convinta contrarietà al Bilancio di previsione 2026–2028 della Regione Abruzzo

2025-12-29T18:34:00+01:00 - La Redazione

Bilancio regionale 2026–2028 Cavallari e Menna: “Una manovra di austerità che penalizza l’Abruzzo"

L'AQUILA - Il gruppo consiliare Abruzzo Insieme esprime una netta e convinta contrarietà al Bilancio di previsione 2026–2028 della Regione Abruzzo, una manovra che certifica il fallimento politico dell’attuale maggioranza e scarica sui cittadini il prezzo di anni di scelte sbagliate.

Dietro la retorica della “prudenza” e del “rigore”, si nasconde un bilancio rigido, difensivo e socialmente ingiusto, che non governa i problemi ma li rinvia, comprimendo servizi, diritti e opportunità.

Sanità: risorse enormi, risultati insufficienti

La sanità assorbe oltre 3 miliardi di euro l’anno, pari a circa il 75% della spesa corrente, ma continua a produrre disavanzi, mobilità passiva, liste d’attesa infinite e servizi territoriali inadeguati.

Il bilancio non introduce alcuna riforma strutturale: si limita a mettere toppe contabili, vincolando oltre 113 milioni di euro l’anno di IRPEF e IRAP al ripiano dei debiti del passato.

È una verità politica chiara: i cittadini pagano più tasse per coprire gli errori di gestione, non per avere una sanità migliore.

IRPEF: la tassa che copre i fallimenti

L’Addizionale regionale IRPEF diventa sempre più una tassa di emergenza permanente, utilizzata come bancomat per mantenere in equilibrio un sistema che non funziona.

Gettiti incerti, accantonamenti forzati, rischio di restituzioni allo Stato: questo bilancio vive sull’instabilità e sulla pressione fiscale, senza offrire garanzie né prospettive.

Tagli lineari a sport, giovani e sociale: colpito il futuro

Per salvare gli equilibri contabili, la Giunta sceglie di tagliare ciò che tiene insieme la comunità:

lo sport viene praticamente smantellato, con risorse ridotte di oltre il 60%;

le politiche giovanili diventano marginali;

il sociale resta sottofinanziato rispetto ai bisogni reali.

Questa non è una scelta tecnica, è una scelta politica precisa: sacrificare il futuro per gestire il presente.

Infrastrutture solo a debito, zero visione di sviluppo

L’unica voce “espansiva” del bilancio è quella degli investimenti, finanziati però quasi esclusivamente attraverso nuovo indebitamento per 93,7 milioni di euro.

Si accendono mutui senza una strategia di crescita economica, senza politiche industriali, senza un piano per lavoro e imprese.

Il debito aumenta, ma lo sviluppo resta una promessa vuota.

Protezione civile e territorio: prevenzione ancora insufficiente

In una regione fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico, le risorse per la Protezione Civile restano sostanzialmente stabili e non adeguate ai rischi reali.

Si continua a rincorrere le emergenze, invece di investire seriamente sulla prevenzione.

Il giudizio politico di Abruzzo Insieme

Questo bilancio:

non riduce le disuguaglianze,

non rafforza i servizi territoriali,

non sostiene i giovani,

non costruisce sviluppo,

non dà risposte all’Abruzzo che lavora, studia e resta indietro.

È il bilancio di una Regione che amministra la crisi, anziché affrontarla.

Per queste ragioni, Abruzzo Insieme voterà contro il Bilancio di previsione 2026–2028 e continuerà a battersi per:

una sanità efficiente, riorganizzata e trasparente, non solo finanziata;

una fiscalità più equa, che non colpisca sempre gli stessi;

investimenti pubblici orientati a lavoro, coesione e sviluppo sostenibile;

un bilancio che rimetta le persone, i territori e il futuro al centro delle scelte politiche.