Attentato al giornalista Ranucci, Pietrucci: atto intimidatorio, minata la libertà di stampa

Il consigliere: "La destra semina un clima avvelenato. Giornalisti minacciati anche in Abruzzo"

2025-10-17T11:28:00+02:00 - La Redazione

Attentato al giornalista Ranucci, Pietrucci: atto intimidatorio, minata la libertà di stampa

L'AQUILA - "Il gravissimo attentato al giornalista Rai Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia, è sia un atto intimidatorio con tentativo di omicidio, che un modo mafioso di attentare alla libertà di stampa quando questa fa veramente il suo mestiere di controllo e di critica verso ogni forma di potere, sia politico che economico. Quel che è successo è però anche il frutto di un clima avvelenato che troppi politici di destra (stampa schierata inclusa), peraltro ai massimi livelli, hanno seminato contro la trasmissione d’inchiesta Report, di cui Ranucci è il titolare e conduttore, e verso la stampa libera in generale. Basti pensare al negarsi al contradditorio con i giornalisti della Presidente del Consiglio, che tanto si è risentita per essere stata chiamata cortigiana dal segretario generale della Cgil Maurizio Landini. Cortigiana. Vale a dire donna di corte, non prostituta. Donna di potere, quindi, non donna che vende il suo corpo a levante, tanto per utilizzare un’espressione classica. Ma questo è il clima, appunto". Così il consigliere regionale abruzzese Pierpaolo Pietrucci sull'esplosione dell'auto del conduttore di 'Report', avvenuta ieri sera davanti alla sua abitazione.

"Attentati alla libertà di stampa ne abbiamo registrati negli ultimi mesi anche nel nostro Abruzzo. Basti pensare alle minacce esplicite nei confronti del giornalista del Centro Gianluca Lettieri, o al giornalista di Sulmona Andrea D’Aurelio. Il clima creato dalla destra, appunto. Dove non con la ragione e con la dialettica si risponde alle critiche giornalistiche, ma con le minacce e la violenza. Detto questo esprimo la mia più vera solidarietà a Sigfrido Ranucci, Gianluca Lettieri e Andrea D’Aurelio. Richiamiamo tutto il sistema dei controlli in Italia, chi è preposto all’amministrazione della giustizia e  tutti i cittadini, a prestare la massima attenzione, al tentativo in atto di eliminare la Libertà di Stampa, come successo nel ventennio fascista. Senza libera stampa le libertà sociali e personali, piano piano, rischiano di essere soppresse", conclude Pietrucci.