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Arsita protagonista della tutela della cultura immateriale della Val Fino

Via al II Forum Internazionale del progetto Tramontana Network con l'inaugurazione del Centro Rondilà

22/09/2025 - La Redazione

TERAMO - Si svolgerà ad Arsita, in provincia di Teramo, dal 24 al 27 settembre, il II Forum Internazionale del progetto europeo Tramontana Network, dedicato al patrimonio culturale immateriale delle montagne europee.

Tramontana Network è una rete internazionale creativa e di ricerca costituitasi ufficialmente in occasione di una candidatura al Programma Cultura dell’Unione Europea, di cui è risultata vincitrice nel 2012 con un primo progetto, esito di una lunga serie di incontri preparatori svoltisi in Italia, in Abruzzo e in Francia, nella regione del Midi-Pyrénées (in seguito Occitania), fra il 2010 e il 2011. Da allora ha attraversato tre ulteriori cicli di co-finanziamento nel Programma Europa Creativa – unico progetto in Europa –, estendendo attualmente la rete a undici membri provenienti da sette paesi diversi, che operano in Portogallo (Binaural Nodar), Spagna (Audiolab), Francia (Ràdio País, Numériculture Gascogne, Eth Ostau Comengés), Italia (La Leggera APS, LEM-Italia, Bambun APS), Polonia (Akademia Profil), Romania (Orma Sodalitas Anthropologica) e Albania (GO2 Albania), ai quali si aggiungono numerosi partner associati, come l’Università degli Studi di Teramo, aderente al progetto dal 2015.

Il progetto, basato su una forte impronta multidisciplinare e di diversità di approcci – sociolinguistico, etnolinguistico, antropologico, etnomusicologico, di arte sonora e visuale –, tenacemente ispirati da un forte stimolo cooperativo, ha sempre avuto come obiettivo centrale della sua azione «la documentazione, il trattamento, l’analisi, la restituzione e la diffusione, attraverso mezzi innovativi, partecipativi e dinamici, del patrimonio culturale immateriale delle società rurali e di montagna europee», ispirandosi ai principi enunciati nella Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dall’UNESCO, nella Convenzione per la protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali (2005), entrambe ratificate dall’Italia nel 2007, e nella Convenzione-quadro sul valore del patrimonio culturale per la società del Consiglio d’Europa (2005), la cosiddetta Convenzione di Faro, ratificata il 23 settembre 2020 dalla Camera dei Deputati. 

Dopo quasi un quindicennio di vita, Rete Tramontana può definirsi come un riuscito tentativo di «incontro di lingue e culture che formano il crogiolo dell’Europa», come un modello dialettico di conoscenza affinatosi nella dimensione concreta delle diversità, convissute e maturate nell’esercizio quotidiano della prossimità, similmente a quei vicini che, parlando tra loro «nei rispettivi giardini», si offrono «reciprocamente i prodotti del proprio orto, scambiandosi le piante e i loro semi». È così che la Commissione Europea, attraverso differenti organismi, ha riconosciuto al progetto questa peculiare prerogativa: con l’inclusione, nel 2018, tra le Success Stories di Europa Creativa, per il suo impegno nel preservare il patrimonio culturale immateriale europeo e nel coinvolgimento delle comunità locali, per gli innovativi risultati e l’approccio creativo alle politiche culturali; tramite l’attribuzione, nel 2020, del prestigioso Grand Prix dell’European Heritage Awards / Europa Nostra Awards per la categoria “ricerca”, come migliore pratica di preservazione del patrimonio culturale immateriale europeo ed «eccellente esempio di cooperazione internazionale tra ricercatori con esperienza in diversi campi di studio» (https://www.europeanheritageawards.eu/winners/tramontana-network-iii-france-italy-poland-portugal-spain/).

Il Forum Internazionale, coordinato da Bambun APS in collaborazione con l’associazione LEM-Italia, il Comune di Arsita e l’Associazione Altofino, sostenuto anche da Itaca ETS, torna ad Arsita (TE), in alta val Fino, dove nacque ufficialmente nell’estate del 2011. Oltre a una serie intensiva di sessioni interne di lavoro, il Forum avrà tre momenti pubblici di restituzione delle proprie attività, valorizzando anche il gemellaggio con un altro progetto sostenuto dal Programma Creative Europe in provincia di Teramo, REVIVE, coordinato da Itaca ETS e il cui obiettivo è sviluppare e testare soluzioni, approcci e metodologie a supporto della rivitalizzazione dei borghi storici in declino attraverso la sperimentazione di iniziative interculturali e basate sulla valorizzazione dei siti del patrimonio culturale locale (https://www.revive-project.com/).

Un evento di particolare rilievo, che lega la storia del progetto a quella della comunità di Arsita, è l’inaugurazione del Centro per l’eredità culturale dell’Alta Val Fino "Rondilà", realizzato grazie Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022, coordinato dall’ASP2 della Provincia di Teramo, dal Comune di Arsita e dall’Associazione Altofino attraverso il GAL Terre d’Abruzzo, al quale Tramontana Network ha collaborato attivamente curandone l’allestimento tramite il partner Bambun APS e mettendo a disposizione una parte significativa dei materiali documentati nel corso delle sue ricerche in area appenninica a partire dal 2012.

L'articolata serie di iniziative è stata illustrata questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sala consiliare della Provincia con il presidente Camillo D'Angelo, la sindaca di Arsita Katiuscia Cacciatore, la presidente dell'associazione Altofino Caterina Cacciatore e Gianfranco Spitilli, antropologo dell'associazione culturale Bambun che da anni lavora al recupero della cultura materiale e immateriale delle aree interne.

"Noi vi siamo grati per il prezioso lavoro che state facendo - ha dichiarato il presidente Camillo D'Angelo -. Per un fatto generazionale stanno venendo meno le persone in grado di trasmettere quell'enorme patrimonio rappresentato dalla cultura materiale e immateriale delle nostre aree interne. Lavori come il vostro consentono di tracciare e rendere documentabile per tutti e in tutto il mondo le radici questa identità, un lavoro prezioso soprattutto per i giovani che rischiano di perdere il senso di appartenenza e il desiderio di vivere e investire in questi luoghi".