Come ha insegnato il Prof Elso Serpentini – che in verità ha fatto per Teramo molto di più di quello che ha scritto -, Aristotele, alunno di Platone, è stato senz’altro uno dei più grandi filosofi di tutti i tempi. Il suo pensiero e la sua dottrina sono talmente importanti da influenzare ancora oggi la filosofia e le scienze umane e biologiche.

Per la sua critica a Platone e una base di alcuni episodi della storia antica, alcuni cominciarono a parlare di “complesso di Aristotele” per riferirsi a tutte quelle persone che sono convinte di essere migliori di altre e di avere sempre ragione. A San Marino (come nel mondo) hanno il complesso di Aristotele. Non è un disturbo definito come tale nell’ambito della psicologia. Si tratta più che altro di un insieme di caratteristiche che la cultura popolare ha riconosciuto come “complesso”, in maniera colloquiale. Sostanzialmente il complesso di Aristotele descrive quelle persone che in forza dei loro soldi sono convinte di avere sempre ragione. Ho i soldi? Ho ragione. Pecunia non olet. Se io ho i soldi e tu no, vuol dire che sono meglio di te. Io ho fatto. Tu no. Non è importante se hai deciso e tenuto sempre la schiena dritta o la fronte alta. Se non hai i soldi non vali.

La principale caratteristica di chi ha il complesso di Aristotele è di non esserne consapevole; la persona non si rende conto di divenire “poco simpatico” ed anche un semplice “disturbo” lo interpreta in maniera diversa.

Chi ha il complesso di Aristotele ha l’ossessione di voler superare gli altri lanciandosi in lunghe dispute, senza altro scopo se non quello di dimostrare di essere “di più”, fino a scatenare una  polemica, inutile e magari anche in pubblico.

Nel caso del complesso di Aristotele, il problema di fondo è una grande insicurezza, quasi una sorta di adolescenza non superata. Questo atteggiamento, a volte molto fastidioso per gli adulti, è un modo che questi soggetti usano per costruire e per riaffermare la loro identità. Il complesso di Aristotele è un problema di autostima o, se vogliamo, di narcisismo: meno piacciono agli altri e più vogliono piacere. Non rimarrebbe che acquistarlo questo “gradimento”, magari tra i tanti in “vendita”.

Queste persone vogliono calpestare altri modi di vedere la realtà, perché li temono; credono che mettano in pericolo il loro punto di vista, per questo diventano “incapaci”.

  • Se ti compri una squadra con i tuoi soldi, pensi di esserti comprato anche il cuore dei tifosi.
  • Se ti compri una squadra con i tuoi soldi, pensi di esserti comprato anche la loro simpatia.
  • Se ti compri una squadra con i tuoi soldi, pensi di esserti comprato anche  la storia e l’anima della città.
  • Se ti compri una squadra con i tuoi soldi, pensi di esserti comprato anche il rispetto.
  • Se ti compri una squadra con i tuoi soldi, pensi di aver cancellato tutto, anche i fatti, anche il dolore.
  • Chi è affetto da questo complesso non sa che non avrà mai, in quel luogo, ciò che cerca.
  • Ridentem dicere verum quid vetat? Che cosa vieta di dire la verità ridendo (Orazio).

P.S.  – Per sapere quello che ho fatto io nella vita, basta organizzare una diretta a due su una Tv locale. Ma se una vola, una sola, ho pulito la cacca ad un malato o dato da mangiare ad un bambino, ho fatto molto più di lei, signore.