TERAMO – Di seguito la “Lettera ai giovani della diocesi per il mese di novembre 2024” di Sua Eccellenza Monsignor Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri.

Carissimi e carissime, la lettera di novembre è un invito a prepararci alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà in tutte le Diocesi del mondo Domenica 24 novembre. Il tema che papa Francesco ci affida è una frase del profeta Isaia: “Quanti sperano nel Signore … camminano senza stancarsi” (Is 40,31). È un tema che ci introduce al Giubileo 2025 aprendo orizzonti nuovi per la nostra vita personale e comunitaria.

È possibile camminare senza stancarsi? Può sembrare una domanda contraddittoria. Non è difficile sentire tra di noi l’affermazione: sono stanco! Il primo pensiero va alla stanchezza fisica. Il nostro corpo, quando è sottoposto a sforzi oltre le proprie capacità, sente il bisogno di fermarsi. Ciò accade normalmente nella vita sportiva. Dopo gli allenamenti e le gare bisogna fermarsi perché si è stanchi. C’è invece una stanchezza che non dipende dallo sforzo fisico, ma dal camminare, anzi dal correre, senza sapere perché e dove si va.

Il mondo moderno è tale in quanto ci offre la possibilità di correre, di non stare fermi. A differenza del mondo preindustriale anche chi non vuole correre si sente trasportato. Purtroppo, però, anche chi non vuole correre può sentirsi stanco! È la stanchezza di chi o è travolto dal ritmo della vita o si sente fuori di essa. Ecco perché le parole del Papa possono sembrare contradittorie! Il mondo ci fa correre e provoca la stanchezza; invece Lui ci invita, insieme al profeta Isaia, a camminare senza stancarsi.

Devo evitare di camminare? No, cari amici, possiamo camminare senza stancarci perché possiamo costruire! La società moderna ci viene presentata come una corsa quando non si riesce a capire perché stiamo camminando con un ritmo accelerato. In realtà anche se cammini lentamente ti puoi stancare! Puoi camminare senza stancarti solo quando sei impegnato a costruire la comunità nella quale vivi, a cominciare da quella familiare. Più ti impegni a costruire, più sei riposato. Questo è il riposo di chi investe la sua vita per costruire e far crescere gli altri. Essere isolati per evitare la stanchezza significa non comprendere che abbiamo la grande possibilità di essere protagonisti.

Isolarsi è già stancarsi! Nel giorno del Battesimo abbiamo ricevuto il grande dono di poter camminare senza stancarci, perché camminiamo con il Risorto che ci vuole costruttori e non spettatori. Insieme condividiamo con i nostri amici la gioia di costruire e di saper ripartire per sempre verso nuove tappe. Anche il riposo è necessario. Mentre il sonno è segno di paura e di delusione. Riposare dopo aver camminato tanto! Pensiamo ai nostri nonni: quando gli incontriamo, essi ci testimoniano che hanno camminato tanto, senza stancarsi. Nel loro volto e nel loro cuore c’è il frutto del loro riposo: desiderano camminare sempre!

Anche tu, come loro, non evitare le difficoltà e cammina! Non sei solo. C’è il Signore che cammina con te e con tutta la Chiesa. Vi aspetto alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù per scoprire la vera gioia di camminare per costruire! – Vostro, + Lorenzo, vescovo – 

PROSSIMI APPUNTAMENTI:

Venerdì 8 novembre – pellegrinaggio ad Assisi dei maturandi e universitari

Sabato 23 novembre – Giornata Mondiale della Gioventù – ore 15.30: Raduno piazzale Madonna delle Grazie a Teramo