TERAMO – C’è chi, in Lega Pro, inizia ad avere dei dubbi circa il rispetto della data di inizio del campionato, fissata per il 27 settembre. Alcune società del Nord, ad esempio, già lamentano enormi difficoltà nel riuscire a rispettare rigorosamente il protocollo sanitario e spesso sono impossibilitate anche a far fede ai programmi di allenamento e delle amichevoli. Il DG del Renate, Massimo Crippa, ad esempio, afferma su tuttoC.com che “…noi Professionisti dobbiamo scrupolosamente seguire un iter sanitario che nei Dilettanti nemmeno esiste, come se dalla Serie D in giù gli atleti non possano contrarre il virus. Sull’inizio campionato del 27 settembre comincio ad avere molti dubbi…“. Si ha la percezione che il problema covid, nient’affatto superato, sia affrontato, in questa fase, con un livello di attenzione che non vada oltre il presente, anche se qualche scricchiolio comincia ad emergere. Un paio di giorni or sono, infatti, era stata anche la Pro Sesto ad evidenziare che  “…il protocollo è stato stilato nell’ottica di un ‘ritiro chiuso’ per tutta la durata dell’attività stagionale, poi rivisto nell’obbligatorietà di isolamento del gruppo. Gli atleti, vivendo al di fuori di una struttura dedicata, pertanto, continuano a frequentare i normali ambienti di vita con la possibilità concreta di contatto e di contagio”. E’ una situazione, insomma, che deroga parecchio dall’originario Protocollo Sanitario e che, soprattutto, ha differenze sostanziali anche rispetto ai dilettanti. Porsi un interrogativo del tipo: “Giurereste sulla data del 27 settembre per la ripresa del campionato?” è cosa saggia.