L’Abruzzo maglia nera nella classifica su base regionale per il gioco d’azzardo, con la raccolta pro-capite più alta d’Italia, 1767 euro: i dati sono allarmanti soprattutto nella provincia e nel comune dell’Aquila. La fotografia del fenomeno considerato “la piaga sociale dell’ultimo secolo” emerge dalla relazione della psicoterapeuta Giada Costantini, esperta delle dipendenze del centro “Studi Cognitivi” di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), nel
corso del convegno dal titolo “La ‘potenza del talento’ per combattere la ludopatia”, svoltosi oggi all’Aquila. L’evento è stato promosso da SkillPower, piattaforma web di giochi d’abilità, ideata dai giovani aquilani Alfredo Specchio, Pietro De Gregorio e Andrew Rivelli, che hanno scelto di investire e rimanere nel capoluogo: per il varo in anteprima nazionale del loro progetto iniziato sui banchi di scuola, basato su principi diametralmente opposti al gioco d’azzardo, hanno puntato su un momento di riflessione su una piaga, la ludopatia, che nel decennale del sisma desta molta preoccupazione. Il messaggio è stato rivolto anche ai giovani: intervenuti studenti del IV A Amministrazione-Finanza-Marketing e IV B Sistemi informativi aziendali dell’Istituto d’istruzione superiore “Amedeo D’Aosta” del capoluogo abruzzese. “I dati allarmanti sono risultato di una serie di tragici eventi della nostra regione: dal sisma dell’Aquila del 2009 ai terremoti del 2016 e del 2017 alla valanga di Rigopiano” spiega
Costantini, componente del comitato scientifico FeDerSerD Abruzzo-Marche-Molise. “Tutti questi disastri, avvenuti
nel giro di pochi anni, hanno lasciato crepe emotive nella popolazione, con conseguenze legate alle dipendenze, non solo ludopatia, ma anche tossicodipendenza e alcolismo, che ogni persona affetta da queste patologie si trascina ancora oggi. Deve preoccupare il fatto che l’Abruzzo sia la regione più colpita a livello nazionale e che l’Italia a livello mondiale è tra le nazioni dove si gioca di più: il 54 per cento della popolazione gioca e tra questi una buona fetta è da considerare patologica, ma l’azione di sensibilizzazione dei cittadini, soprattutto i più giovani, di concerto con leggi ad hoc e una terapia mirata, possono aiutare a combattere questa piaga
sociale”. In base all’importo pro capite destinato al gioco d’azzardo, “L’Aquila detiene un triste primato: nel 2016 – ha precisato l’assessore alle Politiche sociali dell’Aquila Francesco Cristiano Bignotti – sono stati spesi mediamente 1.269 europro-capite annui, pari a 88,35 milioni di euro se moltiplicati per l’intera popolazione” (ANSA).