MARTINSICURO – Cade anche l’ultima motivazione brandita da Anas per giustificare il taglio delle alberature secolari di Via Risorgimento: ovvero la presunta pericolosità dell’asse viario e la necessità di ripristinare la sicurezza stradale proprio attraverso il taglio delle alberature. La nota inviata al Comitato dal Ministero dell’Interno/ Compartimento Polizia Stradale Abruzzo e Molise/ Sezione Teramo che gestisce i report ufficiali sulla sicurezza stradale per conto dello Stato, afferma che su Via Risorgimento non vi è alcun allarme specifico non essendo rilevata nell’ultimo decennio alcuna criticità sulla sicurezza. Dunque nessuno schianto sugli alberi e nessun incidente mortale causato dalle alberature negli ultimi dieci anni. Via Risorgimento non figura tra le strade regionali con bollino nero. Il Comitato dunque smentisce, con questa ultima nota, tutte le motivazioni utilizzate sino ad oggi per suffragare l’abbattimento dei Tigli: A) errata interpretazione della legge sulla piantumazione di alberi a distanza (6m) nelle aree di pertinenza che è riferita ai soli nuovi impianti ed anzi invita nel contempo gli operatori a porre in sicurezza gli impianti secolari, B) impossibilità di agire attraverso le disponibilità di legge che regolamentano solo l’ordinaria amministrazione e le manutenzioni compiute senza alterare lo stato di fatto del paesaggio, C) impossibilità di utilizzare con esito autorizzativo al taglio la nota della Regione Abruzzo sullo stato di salute del parco poiché, come immediatamente affermato al Comitato e successivamente anche ribadito dalla nota chiarificatrice della stessa Regione, manca ogni riferimento scientifico a sostegno del parere D) inesistenza di uno stato di precarietà della sicurezza su Via Risorgimento come rilevato dal report della Polizia Stradale.

Pertanto il taglio delle alberature appare ampiamente pretestuoso e immotivato. Restano inoltre in campo i dubbi circa il superamento dei vincoli paesaggistici e architettonici di cui Anas dovrebbe disporre. Sull’aspetto autorizzativo e’ in corso un approfondimento condiviso anche dall’amministrazione comunale di Martinsicuro. Il Comitato torna a ribadire con forza che, attraverso la sospensione di ogni attività, va definitivamente scongiurato un programma d’intervento non ponderato che sta producendo danni irreparabili ad un’area identificativa della comunità martinsicurese e vibratiana. Il Comitato torna a chiedere una riflessione puntuale sulle necessarie modalità d’azione da intraprendere per razionalizzare le infrastrutture viarie e per risollevare la zona dal degrado attraverso un progetto di riqualificazione ed estensione dei servizi. Per questi motivi oltre al rispetto delle normative e dei vincoli posti a tutela dell’area di Via Risorgimento, il Comitato torna a chiedere l’apertura di un tavolo tecnico in Regione Abruzzo alla presenza delle Amministrazioni Comunali interessate, di Anas, di Regione Abruzzo e del Comitato per la Riqualificazione di Via Risorgimento/Porta della Val Vibrata.