TERAMO – Dopo tanti anni di militanza sparsi in giro per l’Italia a sostegno del Diavolo, ci troviamo di fronte all’ennesima farsa per umiliare, ricattare e sottomettere la tifoseria, che ci costringe a prendere una rigida e netta posizione.

Pensiamo che quel che abbiamo subito questa estate sia già troppo. Forse non si è capito e lo ribadiamo a gran voce: noi siamo liberi, senza padroni, non subiamo ricatti né umiliazioni, né sottomissioni.

In quello stadio non metteremo più piede fino a che ci sarà l’attuale gestore, gestore e non proprietario; per noi non conta nulla, zero!

La città è proprietaria dello stadio e non il privato gestore.

Anche la complice compartecipazione della società di una frazione della città di Teramo ci lascia perplessi, ma ci fa capire, semmai ve ne fosse ancora bisogno, chi ama il Teramo, chi ama la città di Teramo e la nostra bandiera e chi cerca, con squallidi giochini, di remare contro.

Ebbene il Teramo è la nostra fede, quella dei nostri padri che trasmetteremo ai nostri figli, quella fede su cui non abbiamo mai permesso a nessuno di lucrare, tantomeno a chi è il nulla per noi.

Noi non entriamo a tifare, per giunta da ospiti, nello stadio della nostra città, né consentiremo ulteriori umiliazioni e ricatti costruiti ad arte contro i tifosi del Teramo.

Basta!

Invitiamo tutto il popolo biancorosso a disertare lo stadio del gestore che ci ha cancellato dal professionismo Vecchi Diavoli della Curva Est