I Carabinieri del NAS di Catania sono intervenuti, a seguito di una segnalazione, in un centro di medicina estetica attivato all’interno di una civile abitazione del capoluogo etneo, risultato privo di autorizzazioni. La titolare, una cittadina comunitaria di origine polacca, già nota alle forze di polizia, era totalmente sprovvista di abilitazione in medicina e in chirurgia estetica. I militari procedevano all’immediato sequestro dell’intero ambulatorio, comprensivo delle attrezzature e dei dispositivi medici presenti, nonché dei farmaci anestetici e dei principi attivi botulinici provenienti dall’estero e non registrati presso il Ministero della Salute. Il valore del sequestro dell’infrastruttura ammonta circa 100.000 euro mentre il quantitativo dei farmaci sottratti all’utilizzo sono pari a 5.000 euro. La titolare è stata deferita all’A.G. e segnalata all’Autorità amministrativa e sanitaria.

Il NAS di Pescara ha segnalato due medici abruzzesi alle Autorità sanitarie e amministrative e agli Ordine dei Medici territorialmente competenti. Gli stessi, ognuno per la parte di competenza, sono accusati di aver:

  • omesso di effettuare la comunicazione relativa alla chiusura di due studi odontoiatrici situati nelle province di Chieti e Pescara;
  • effettuato pubblicità sanitaria online in maniera non conforme alla vigente normativa;
  • mantenuto in attività un ambulatorio odontoiatrico carente dal punto di vista igienico sanitario.

I controlli hanno riguardato tre studi siti nelle province di Pescara, Chieti (frentano) e L’Aquila (Marsica).
Dal 2019 è fatto divieto alle “strutture sanitarie private di cura”, “agli iscritti agli albi degli Ordini delle professioni sanitarie” nonché alle società attive nel settore odontoiatrico di pubblicare “comunicazioni informative” aventi contenuti “di carattere suggestivo e promozionale”. Proprio da questo precetto normativo sono partiti gli accertamenti dei NAS di Pescara che, scandagliando i siti di e-commerce (per vendita on Line e banner pubblicitari di social network) hanno posto l’attenzione sulle inserzioni “meramente promozionali” di prestazioni sanitarie di natura odontoiatrica.

Il NAS di Caserta, al termine di un’articolata attività investigativa, ha deferito 40 infermieri dipendenti dell’ASL di Caserta all’Autorità Giudiziaria. Gli indagati sono accusati del reato di esercizio abusivo della professione in quanto effettuavano l’attività infermieristica senza essere iscritti al relativo ordine.