TERAMO – Gianguido D’Alberto continua a sfogliare la margherita e a colloquiare telefonicamente con i capigruppo ed i referenti politici. Sinceramente è il rimpasto più “omertoso” della storia comunale.  Nel giro di 24-48 ore potrebbe accadere di tutto. Nelle prossime ore sono previste nuove consultazioni con i vari gruppi, con taluni già fissate, con altri (mentre scriviamo) ancora no. E contatti telefonici nel pomeriggio ci sono stati con Giovanni Cavallari, Graziano Ciapanna e Mauro Di Dalmazio. Pur avendo annunciato di voler chiudere per sabato, D’Alberto potrebbe anche decidere di far slittare tutto a lunedì, compresa la inevitabile conferenza stampa di presentazione. Ma più i giorni passano, più la matassa è difficile da dipanare e il tempo delle scelte, per quanto le si voglia procrastinare, sono inesorabilmente da prendere.

Ieri, in casa del PD, nell’ennesima riunione, si è fatto il punto della situazione ed è emerso nuovamente, e con vigore, di portare avanti l’aut l’aut a Maria Cristina Marroni. Il problema è tutto politico. Il PD sarebbe disposto eventualmente a sacrificare Simone Mistichelli, nel rispetto della dignità del partito… Tradotto: non basta ovviamente la bocciatura di un assessore e dunque non può essere toccato solo un uomo del PD e, da qui, puntano i piedi. Con l’eventuale uscita di  Mistichelli e l’ingresso di Verna (comunque in quota Sindaco), come più volte anticipato, il PD guadagnerebbe un consigliere ma è sull’operazione Italia Viva che si “incentrano” le particolari attenzioni. Fuori l’ex Vice Sindaco, pertanto, e dentro Maranella (donna per donna): cerchio chiuso o no? No, perché c’è chi è convinto (noi siamo tra quelli) che la Marroni resterà al suo posto, ovviamente ridimensionata.

Ora invece è interessante capire le dinamiche interne al gruppo dei Podemos. Intanto gruppo è diviso in tre fazioni e con alcuni scontenti.

Nel pomeriggio, poi, è comparso uno strano e criptico (neanche troppo, a dire il vero) messaggio,  sul profilo facebook del consigliere “compagno” Lanfranco Lancione. “Se penso alla nuova giunta al Comune di Teramo mi viene in mente una frase di Ernesto Guevara e si sveglia il mio essere rivoluzionario! “Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo.” Questa  volta vado fino in fondo… costi quel che costi!”.
Un messaggio che lascia aperte interpretazioni ma che volendo essere maliziosi si potrebbe legare alla situazione dell’ex Assessora Sara Falini, che taluni vorrebbero non confermata. A tutto questo si aggiungano anche situazioni legate alle deleghe dei consiglieri che non toccherebbero, però, il buon Lancione. Il mistero si infittisce.

E mentre Lancione mandava messaggi da Cuba a Teramo nel pomeriggio il Sindaco incontrava (finalmente!) Maurizio Verna, il quale si dice da giorni sereno. Almeno lui.