TERAMO – Violenza no: mai, ma…

Siamo certi, ad esempio, che la figura dell’Ultras, sulla quale si abbatte sempre più la rabbia della comune società, sia sempre preservata, in un Paese civile, dalla presunzione di innocenza?

Non ci sarebbe bisogno che a scriverlo sia ekuonews, ma restando nei soli ambienti sportivi va ricordato che sono innumerevoli i casi nei quali chi ha preliminarmente pagato con arresti, denunce e diffide alla fine ne sia uscito anche innocente. La base di cotanti clamori? Amare incondizionatamente i colori della propria città: è un fatto.

A noi i 16, anzi 17 Daspo di Roseto degli Abruzzi (uno ha fatto il bis perché imputato d’essere tra gli aggressori all’ex presidente della squadra di calcio della nostra città – ndr -), sembrano davvero tanti: questo non implica che ci siano valutazioni sbagliate da parte di chicchessia, ma delle due l’una: o a Roseto degli Abruzzi si sono registrati episodi di una gravità tale che a molti, forse troppi, sono colpevolmente sfuggiti, oppure i provvedimenti resi noti nella conferenza stampa del Questore della Provincia di Teramo, dott. Lucio Pennella, sono conseguenza di un livello assoluto di severità. Giusto o non che sia; da quest’ultima angolazione gli ultrà del Teramo, o alcuni dei 17, potrebbero anche trovarsi in una situazione del tutto particolare o comunque poco chiara (cosa che può accadere senza voler essere fraintesi a tutti i costi o senza voler colpevolizzare alcuno – ndr-), nella quale c’è chi viene in redazione a raccontare una sua verità che è diametralmente opposta ai fatti narratici.

Non intendiamo né difendere né accusare, ma semplicemente narrare; siamo infatti convinti che la rovina del calcio non siano gli Ultras, ma coloro che hanno mercificato lo sport più bello del mondo, facendo della competizione agonistica un prodotto da vendere, non soltanto ai massimi livelli.