PESCARA – Domani 30 novembre alle ore 8:45, davanti il Palazzo di Giustizia di Pescara, in occasione della prima udienza dibattimentale nel processo per la morte di Anna Carlini, la giovane mamma pescarese ritrovata senza vita il giorno 30 agosto 2017 sotto il tunnel della stazione di Pescara, si svolgerà una manifestazione di protesta dove saranno presenti anche i familiari della vittima insieme ad altri familiari di vittime di femminicidio.

Ad organizzarla è il Coordinamento Codice Rosso, fondato dalle attiviste Elena Pesce ed Adele Di Rocco, in prima linea contro la violenza di genere e per la certezza della pena. La novità è che in sede di udienza si costituiranno parti civili anche il Comune di Pescara e la Regione Abruzzo. “Il nostro è un calvario che non ha mai fine ed impossibile da accettare. E’ un dolore troppo forte. Mia sorella stava bene prima di incontrare i due romeni, non solo quel giorno, come dichiarato da un referto del Pronto Soccorso, ma anche prima. Oggi mia sorella non c’è più e merita la giustizia che le è dovuta”: queste le parole di Isabella Martello, sorella della vittima.

“Che un femminicidio passi perun’omissione di soccorso è una cosa inaccettabile. E se ciò dovesse accadere costituirebbe un grave precedente. Ringraziamo il Sindaco Carlo Masci e l’Assessore regionale alle Pari Opportunità Nicoletta Verì che hanno deciso di costituirsi parte civile nel processo a carico dei due imputati, accettando immediatamente e senza alcun indugio la nostra proposta. E’ un segnale forte che le istituzioni, insieme ai familiari delle vittime ed alle associazioni, danno contro
la violenza di genere, vera e propria emergenza. Soltanto con sinergica collaborazione ed interazione da parte di tutti e con la
certezza della pena per chi si macchia di questo tipo di reato, il fenomeno di carattere emorragico potrebbe arrestarsi”, aggiungono le due attiviste del Coordinamento.

In sede di udienza il legale di Isabella Martello, sorella di Anna Carlini, tornerà a chiedere nuovamente il cambio del capo di accusa come all’origine formulato, ovvero quello di omicidio volontario, alla luce degli elementi acquisiti.

Alla manifestazione tutti i cittadini sono invitati a partecipare.

 

 

Coordinamento CODICE ROSSO

 

(foto Il Messaggero)