TERAMO – La Cardiochirurgia di Teramo è un punto di riferimento nel Centro-Sud nel trattamento della patologia aortica, e in particolare nella patologia dell’arco aortico. Sulla scia della tradizione (il reparto si occupa da più di 40 anni di questo particolare ambito con successo) negli ultimi 4 anni l’Uoc di Cardiochirurgia di Teramo ha trattato più di 250 pazienti con malattia aortica, dei quali il 37% in emergenza.
La patologia aortica può essere definita “il killer silenzioso”. Questa definizione nasce dal subdolo decorso che la patologia può assumere: evolvendo in modo silente nel corso degli anni, può improvvisamente manifestarsi con le “sindromi aortiche acute”, spettro di malattie accomunate dall’elevatissima mortalità e che necessitano di trattamento cardiochirurgico in emergenza. Fortunatamente anche questo settore è stato investito positivamente dagli innumerevoli avanzamenti tecnologici: sempre più di frequente la classica chirurgia con incisione toracica è stata sostituita da procedure “ibride” o “totalmente endovascolari” che, nella maggior parte dei casi, permettono di evitare ferite chirurgiche.
La Cardiochirurgia di Teramo, nell’ultimo quadriennio, ha eseguito 69 procedure di chirurgia dell’arco aortico, la quasi totalità delle quali in emergenza, con ottimi risultati (e quindi una mortalità ben al di sotto delle casistiche internazionali). “Siamo convinti – dichiara il direttore generale Maurizio Di Giosia – per eseguire procedure complesse con poca invasività e minori rischi per il paziente c’è bisogno di un aggiornamento tecnologico costante. Il prossimo passo, che compiremo a brevissimo è allestire una sala operatoria all’avanguardia dotata di angiografo di ultima generazione, destinata alle procedure ibride. L’ospedale di Teramo è un centro di riferimento per l’aorta e trae la sua forza nella stretta collaborazione fra Cardiochirurgia, Radiologia e Anestesia e rianimazione cardiochirurgica . Questo ci consente di offrire il miglior trattamento, commisurato a ogni paziente, per tutti i segmenti dell’aorta”.
Non è un caso se un’eccellenza è costituita dal trattamento dei pazienti con malattie dell’aorta toracica discendente o con complesse patologie che coinvolgono contemporaneamente l’aorta toracica e addominale, con più di 70 procedure totalmente endovascolari senza incisioni chirurgiche.
“Oggi ci troviamo a fronteggiare situazioni sempre più complesse come reinterventi e pazienti particolarmente fragili. Il trattamento attuale delle malattie dell’aorta non può limitarsi all’utilizzo di tecniche chirurgiche “tradizionali” ma deve potersi avvalere di alternative come la chirurgia ibrida e le procedure endovascolari che abbattono drasticamente l’invasività e spesso il rischio chirurgico per il paziente”, spiega il direttore della Cardiochirurga e capo del Dipartimento cardio-toraco-vascolare, Filippo Santarelli.
Di questo si parlerà il 4 e 5 ottobre al “Kursaal” di Giulianova Lido, “AAA – ALL AROUND AORTA: Management delle patologie dell’aorta toracica”, il congresso abruzzese dedicato alla diagnostica e trattamento delle patologie dell’aorta e organizzato dalla Cardiochirurgia di Teramo. Il convegno, di respiro nazionale, vedrà coinvolti cardiochirurghi, chirurghi vascolari, radiologi interventisti, anestesisti provenienti dai centri italiani con maggior esperienza nel trattamento delle malattie dell’aorta che discuteranno di genetica, diagnostica, indicazioni chirurgiche, gestione terapeutica. Verranno approfonditi argomenti specifici come tecniche chirurgiche, materiali protesici, situazioni complesse e decisioni difficili nel trattamento dei pazienti. Queste due giornate saranno soprattutto veicolo di aggiornamento e guida per tutti i medici che quotidianamente vengono a contatto con pazienti affetti da malattie dell’aorta.
“Le linee guida internazionali consigliano un approccio multidisciplinare alla patologia aortica. Per questo motivo un ‘Aortic Center’ come l’ospedale Mazzini trae la sua forza in quella che ci piace definire ‘Cardiochirurgia Interventistica’: una cardiochirurgia che, con la collaborazione della Radiologia (diretta da Pietro Filauri) e dell’Anestesia e rianimazione cardiochirurgica (diretta da Marco Cargoni), può offrire il miglior trattamento per ogni segmento dell’aorta, estendendosi dalla valvola aortica fino alle complesse procedure sull’aorta toracoaddominale con interventi sempre meno invasivi”, puntualizza il responsabile scientifico del congresso, Francesco Massi.