TERAMO – Nella delusione della sconfitta interna con il Notaresco e della possibilità (persa) d’acquisire il secondo posto matematico con una giornata di anticipo, entra in gioco più di sempre il domani del Città di Teramo, gara de L’Aquila inclusa, sia chiaro. Tra le cose belle del mio lavoro, esiste anche un rapporto speciale instauratosi con alcuni tifosi biancorossi che sono diventati amici veri. Uno tra questi mi scriveva stamane: “Il calcio o meglio, il mondo del calcio, sa essere tremendo. Certo, muoversi in anticipo, tempestivamente, è cosa buona ma il calcio è così tanto volubile, così tanto mutevole, che basta un nonnulla per rimettere tutto in discussione. Fino a ieri eri magari un Dio e oggi non più. Il gioco del pallone è un mondo troppo ancorato alla singola gara, alle singole situazioni e talvolta è un attimo passare dalla certezza al dubbio. Fino a poco tempo fa avrei dato un braccio per la riconferma di Marco Pomante e di Paolo D’Ercole ed oggi non ne sono più così certo. “Hanno sbagliato pochissimo” è la frase che abbiamo proferito maggiormente riferendoci al loro operato ma oggi quello sbagliare poco, pochissimo, mi è sufficiente per enfatizzare un solo errore, forse decisivo, quello su Infantino. E’ troppo evidente! Mi soffermo particolarmente su Pomante: tante partite vinte, anche bene. Tante situazioni positive ed esaltanti… ma anche quasi tutti i derbyes persi così come tutte le partite di cartello, con il il Bonolis divenuto terra di conquista. Conseguenze? Non sono più sicuro che quel braccio lo amputerei, oggi, per loro. Pomante ha scelto di restare… ma forse le richieste che aveva non erano poi così tante ed allettanti… mentre D’Ercole non ha ancora firmato magari perché potrebbe avere di meglio altrove. Certo è che io, dopo la sconfitta di ieri, continuo a pensare di tutto… molto meno positivamente“.

Di queste situazioni così tanto mutevoli nella logica del calcio da tifoso, alle quali la società non deve proprio tener conto, è stata prodotta la trasmissione di stasera.

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