L’AQUILA – “L’odierna discussione sul Documento economico e finanziario regionale e sul Bilancio di previsione sarà ricordata per una singolare anomalia: né il Presidente di Regione, né l’Assessore competente hanno sentito la necessità di relazionare e presentare i documenti in esame. Documenti che, voglio ricordare, dovrebbero essere il biglietto da visita di un esecutivo e dare il segno di quali vie si intendono percorrere.
In verità, dell’attuale maggioranza di centro destra in queste pagine troviamo poca traccia e a rivestire un ruolo centrale è proprio quel Masterplan da loro attaccato fino a pochi mesi fa. Per il resto ci troviamo di fronte a un documento economico e finanziario della Regione Abruzzo che rispecchia perfettamente le geografie politiche della maggioranza e che vede un vivacissimo lavoro fuori dal Consiglio su quegli emendamenti, da me già preannunciati, che dovranno trovare la quadratura del cerchio. Quello proposto è un documento senza visione strategica e senza un’idea di futuro per il nostro territorio che dimentica la ricostruzione, che non ha nulla da dire sulla cultura, che tace sulla sanità, sul trasporto pubblico e su tanti altri temi nevralgici per l’Abruzzo.
Nel mio intervento in aula ho chiesto al Presidente Marsilio di dare risposte chiare su alcuni argomenti fondamentali per gli abruzzesi a partire
dalle risorse che la regione intende mettere in campo per il dissesto idrogeologico. Ho ribadito la necessità di dichiarare, da parte della Giunta, quale sia la visione della sanità rispetto al percorso dell’edilizia sanitaria avviato. Ho chiesto di rispondere su ricostruzione, piano faunistico e politiche venatorie; su quali politiche del lavoro saranno messe in campo, su qual è l’idea di turismo e promozione della nostra Regione e su quali infrastrutture strategiche questa maggioranza intende promuovere.
Ho concluso, ricordando le vergognose leggi manifesto proposte da questa maggioranza di centro destra, chiedendo a Marsilio di dirci se ha finalmente preso la residenza in Abruzzo o se dobbiamo continuare a considerarlo il primo immigrato di questa Regione.”
Sandro Mariani