TERAMO – La forte crescita dei contagi degli ultimi giorni sta investendo anche i luoghi di lavoro a partire dalle fabbriche metalmeccaniche della provincia di Teramo.
Ogni realtà, ovviamente, ha proprie specificità e approcci diversi al tema. Ma se da un lato vi sono aziende che applicano in maniera attenta il
protocollo di sicurezza nazionale coinvolgendo anche le rappresentanze sindacali, dall’altro abbiamo notizie di situazioni in cui non vi è alcuna attenzione né ci si preoccupa, in caso di lavoratori positivi al Covid, di isolare chi è stato a maggiore contatto con questi e predisporre i tamponi.
È quindi necessario che si attivi immediatamente la macchina dei controlli degli enti preposti, coordinati dalla Prefettura, affinché i posti di lavoro non diventino “zone franche” nella quali rischiare di contrarre il
virus: la salute non può essere barattata con il profitto.
Altrettanto opportuno è il ripristino, da parte della Prefettura, del tavolo di confronto con le parti sociali, così come avvenuto durante il lockdown nella scora primavera, per monitorare andamento dei contagi, gestione
dei protocolli, ed esito dei controlli.
Così come è indispensabile che riprenda il confronto con l’INPS provinciale, sempre con il tramite della Prefettura, per una verifica costante dello stato di domande e pagamenti della cassa integrazione.
Attualmente, per le organizzazioni sindacali, non vi è alcuno strumento di verifica delle singole domande e questo lascia, ogni mese, centinaia di lavoratori in attesa del pagamento della propria indennità, senza alcuna notizia sui tempi di erogazione. Altrettanto urgente, trovare le soluzioni tecniche perché vengano pagate le ancora troppe mensilità arretrate di cassa integrazione, in particolare in deroga.
Questi saranno alcuni degli argomenti alla base della manifestazione che FIM CISL e FIOM CGIL provinciali organizzeranno a Teramo il prossimo 5 novembre in occasione dello sciopero generale del settore che nel
teramano sarà di 8 ore.