ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Sono in attesa di ricevere copia di atti amministrativi da oltre due mesi”. Inizia così la denuncia del consigliere comunale Teresa Ginoble, del gruppo ‘SiAmo Roseto’, la quale attende il rilascio di alcuni documenti sin dallo scorso 21 giugno. “Ho chiesto, con nota ufficiale regolarmente protocollata, che mi venisse fornita copia degli atti riguardanti gli impianti semaforici T Red istallati a Cologna Spiaggia e Santa Lucia – spiega – per avere un quadro più chiaro della questione e dare risposta alle sollecitazioni ricevute dai cittadini. Ad oggi non ho ricevuto nulla e la cosa che più mi preoccupa è che a ogni mia richiesta di documenti relativi alle attività svolte dalla Polizia locale fa puntualmente seguito la pubblicazione di ulteriori atti correttivi di quelli iniziali risultanti sbagliati”.
“Esercitare le funzioni di consigliere in queste condizioni è davvero impossibile – dichiara Ginoble -. L’amministrazione Nugnes si vanta tanto della trasparenza ma poi all’atto pratico alza un muro di cemento armato pur di proteggersi. La mancata disponibilità degli atti chiesti suscita ovviamente in me dubbi e perplessità circa la regolarità delle procedure che hanno portato al noleggio e all’istallazione sul territorio dei due semafori intelligenti visto che né il comandante né soprattutto il sindaco, che è a capo della Polizia municipale, si sono degnati di farmi avere quanto richiesto. Si tratta una chiara violazione di legge che, a parti inverse, avrebbe portato a gridare allo scandalo quali vittime indifese”.
“Oggi la parte lesa sono io – prosegue il consigliere – e, di riflesso, tutti i cittadini perché non si riesce a capire se i soldi pubblici vengono utilizzati in modo coretto o meno dall’amministrazione della SVOLTA. Al fine di vederci chiaro e dare risposta a chi si è rivolto a me ho presentato un’interrogazione che verrà discussa nel consiglio comunale di oggi pomeriggio con la quale, forse, avremo qualche dato su questi semafori, sulla loro utilità e sulla correttezza delle procedure di noleggio e istallazione. Che questa maggioranza abbia ben poca considerazione della minoranza ormai è cosa nota ma arrivare a non poter nemmeno avere più gli atti significa che la democrazia è fortemente minata a Roseto”.
“La responsabilità di questa grave mancanza è tutta del sindaco perché è stato lui a scegliere i suoi collaboratori. Se questi ultimi si riservano di decidere se inviare o meno gli atti alla minoranza vuol dire che il primo cittadino non ha più il controllo della situazione ed è quindi giunto il momento per lui di fare un passo indietro per il bene della città”, conclude Teresa Ginoble.