PESCARA – Un intervento della Regione per contrastare una situazione a dir poco catastrofica per il settore ortoflorovivaistico abruzzese. È quanto chiede Assoflora, l’associazione dei produttori florovivaisti abruzzesi, in una lettera rivolta all’assessore regionale all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, e al governatore Marco Marsilio.

“Le aziende abruzzesi – scrive Guido Caravaggio, presidente dell’associazione – sono in ginocchio per l’emergenza sanitaria. La situazione è gravissima: con il blocco delle vendite, i vivai che producono vasetteria fiorita non possono commercializzare i loro prodotti, che trovano collocazione sul mercato proprio nei mesi primaverili. Si stimano perdite dell’80 per cento del fatturato, con ingenti somme investite nell’acquisto delle materie prime e nella manodopera. Molti operatori saranno costretti a chiudere le proprie attività ed a lasciare senza lavoro tanti collaboratori. Danni importanti anche per i produttori di piante da orto, di piante da frutta, di piante ornamentali, per le aziende che operano nella produzione di fiori e fronde recise. Oltre a queste perdite, che le nostre aziende non sono in grado di affrontare con le proprie risorse, c sono anche i costi elevati e le problematiche legate allo smaltimento delle piante invendute, operazione necessaria per permettere di iniziare il ciclo produttivo autunnale. Le attività commerciali legate al settore vivaistico – prosegue il presidente -, i garden center, i vivai con vendita al pubblico, i centri giardinaggio e le rivendite agricole, stanno subendo danni per la paralisi delle vendite a privati, anche se il danno è minore, perché sospendendo gli acquisti, riescono perlomeno a ridurre le perdite”.

               Anche l’attività di realizzazione e manutenzione delle opere a verde è completamente ferma “con danni per mancato reddito, oltre che per il deterioramento dei giardini, per il propagarsi di attacchi di patogeni e di piante infestanti, e dei tappeti erbosi, che hanno bisogno di cure colturali continue e ravvicinate”. Per non parlare del venire meno di eventi importanti per il settore, da sempre fonte di reddito, visibilità e stipula di contratti, come la manifestazione espositiva “Myplant & Garden”, programmata a febbraio 2020 a Milano. Il tutto in un contesto caratterizzato da ulteriori problemi come la lotta alla Xylella, nuove onerose normative internazionali e condizioni climatiche e atmosferiche molto penalizzanti, che già da tempo avevano messo in difficoltà un settore importante per tutto l’Abruzzo, in forza di circa 250 aziende, distribuite in prevalenza lungo la fascia costiera, che dà lavoro a 2.500 persone con un giro di affari pari a circa 50 milioni di euro.

“Per fronteggiare una situazione così catastrofica – conclude Caravaggio – chiediamo un supporto in ambito regionale ed in ambito Comunitario, per reperire le risorse necessarie per far fronte al dramma e poter ripartire con più determinazione ed entusiasmo”.