CHIETI – Il gip del Tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha ordinato al Pm di iscrivere nel registro degli indagati i nomi di funzionari e impiegati di Carichieti spa che hanno promosso e venduto obbligazioni subordinate a un gruppo di una decina di risparmiatori della provincia di Chieti. L’ipotesi di reato è truffa contrattuale aggravata. L’ordinanza fa seguito all’udienza di opposizione alla seconda richiesta di archiviazione dell’inchiesta, finora a carico di ignoti, condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca. L’opposizione è stata presentata dai legali delle dieci parti offese, ovvero altrettanti risparmiatori che avevano acquistato negli anni scorsi le obbligazioni subordinate anche per importi particolarmente rilevanti, in alcuni casi anche centinaia di migliaia di euro. L’indagine fu avviata in seguito a presentazione di querele da parte di risparmiatori che avevano acquistato le subordinate e avevano poi perso gran parte dei loro soldi, dopo che, nel 2015, Carichieti venne posta in risoluzione assieme a Banca Etruria, Banca Marche e Carife. I nominativi di cui all’iscrizione disposta dal Gip di Chieti sono contenuti in una comunicazione della Guardia di Finanza di Chieti alla Procura; erano stati individuati dalle Fiamme Gialle dopo che lo stesso Gip, pronunciandosi sulla prima richiesta di archiviazione, nel novembre 2018, aveva disposto ulteriori 4 mesi di indagini durante i quali le Fiamme Gialle hanno individuato i soggetti che hanno curato le trattative e stipulato i contratti di collocamento di tali obbligazioni. Con l’ordinanza che dispone l’iscrizione nel registro degli indagati, inoltre, il Gip ha invitato il Pm a valutare l’ipotesi di scindere i singoli fascicoli delle relative posizioni, e valutare se rimetterli alle Procure competenti territorialmente, dal momento che le obbligazioni furono fatte sottoscrivere in diverse filiali della banca operanti sul territorio della provincia di Chieti – ANSA –