DOPO UN LUNGO SILENZIO MARSILIO TORNA A PARLARE DELL’AEROPORTO
E COMMETTE DUE GAFFE. URGE UN CORSO DI FORMAZIONE ACCELERATO
PESCARA – Il romano Marsilio torna a occuparsi dell’aeroporto dopo un lungo silenzio. Lo fa per
annunciare l’avvio dei lavori per l’allungamento della pista dello scalo, che aveva già annunciato
nel febbraio scorso, ma è noto che “repetita iuvant”. Tali lavori – finanziati nel 2016 dalla giunta
regionale che ho presieduto attraverso il Masterplan per l’Abruzzo – iniziano dopo cinque anni e
mezzo di governo regionale del centrodestra: se la sono presa comoda ma, per fortuna, ormai siamo
quasi in dirittura d’arrivo.
Il tenutario della presidenza della Regione però fa una gaffe e confonde bonifica, consegna dei
lavori, inizio dell’attività di cantiere e collaudo: sarebbe bene che una delle costosissime giornate di
Mirus venisse dedicata per spiegare cos’è un progetto, cos’è un appalto, cos’è una consegna dei
lavori, cos’è un inizio dell’attività di cantiere, qual è la loro propedeuticità, quando entra in campo
la bonifica bellica e cos’è l’effettiva produzione di cantiere (che con una carnevalata è stata
anticipata alla bonifica bellica). Il collaudo arriva alla fine dei lavori, a meno che non si tratti di
collaudo in corso d’opera, che però non c’entra nulla con la b.o.b. Se lo faccia spiegare dalla Mirus
con un corso di formazione, perché quando si parla a nome di una Regione bisogna saperle le cose.
E magari ricordarsi anche che le risorse economiche per quest’opera sono state ereditate dalla
precedente giunta regionale.
Si diceva del prolungato silenzio del presidente della Regione sull’aeroporto: è umanamente
comprensibile che, essendo il trend dei passeggeri in forte calo da novembre 2023 (con 37.000
utenti persi in 9 mesi), egli non abbia voluto commentare un dato negativo. Ma oggi – forse
inebriato dal fatto che può finalmente aggrapparsi a una buona notizia dopo il buco nei conti delle
Asl e l’aumento dei biglietti del trasporto pubblico locale – ha provato anche a dissertare
sull’argomento, incorrendo in un’altra gaffe: ha detto infatti che “l’aeroporto, da quando ha smesso
di governare una certa persona, ha quasi raddoppiato i passeggeri”.
Si potrebbe indagare freudianamente sul fatto che egli non riesca neanche a pronunciare il nome
della “certa persona” cui si riferisce ma – per farla breve e immaginando che non volesse tirare in
ballo persone scomparse – il cerchio dei governatori eletti a suffragio universale si restringe al
sottoscritto e a Gianni Chiodi.
In entrambi i casi i conti non ridanno: nell’ultimo anno di presidenza Chiodi (2014) i passeggeri
furono 553.000, mentre al termine della legislatura guidata dal centrosinistra (2019) gli utenti
toccarono addirittura quota 700.000. Si tratta di cifre ben lontane dall’essere la metà degli 868.000
transiti registrati a fine 2023.
Sarà il caso che Marsilio faccia bene i conti prima di parlare, potrebbe servirgli anche per altri
settori (ad esempio la sanità).
On. Luciano D’Alfonso