PESCARA – «Chi oggi si erge a paladino del rispetto del voto popolare, come il sindaco uscente Carlo Masci e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, dovrebbe essere il primo a pretendere chiarezza, legalità e trasparenza. Invece si rifugiano dietro slogan propagandistici e negano l’evidenza, certificata dalla sentenza del TAR Abruzzo, che ha messo nero su bianco un quadro di gravi irregolarità nelle recenti elezioni comunali di Pescara». Lo dichiarano la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Alessandrini, e il capogruppo del M5S al Comune di Pescara, Paolo Sola, commentando la decisione del Tribunale Amministrativo Regionale che ha accolto i ricorsi presentati sulle elezioni dell’8 e 9 giugno 2024.
«Non si tratta di semplici sviste o errori formali, come qualcuno nel centrodestra tenta di far credere – sottolinea Alessandrini – ma di violazioni sostanziali, documentate e accertate: migliaia di schede non tracciabili, verbali incompleti o assenti, schede autenticate in numero superiore rispetto agli elettori iscritti, schede non autenticate utilizzate per il voto. Ancora più allarmante quanto evidenziato dallo stesso TAR: plichi elettorali lacerati, per i quali non si può escludere il dolo, e gravissime carenze documentali che hanno compromesso la tracciabilità e l’affidabilità dell’intero processo elettorale. Non è propaganda: sono fatti, sono atti ufficiali».
Il provvedimento del TAR ha rilevato irregolarità in oltre il 50% delle sezioni elettorali, tanto da compromettere la regolarità e la credibilità dell’intera consultazione. «Chi oggi continua a sventolare il vessillo del “rispetto del voto” – incalza Sola – dovrebbe prima spiegare come si possano pronunciare simili parole mentre mancano all’appello le liste degli elettori, i registri delle tessere elettorali, i verbali di consegna delle schede e si accertano plichi elettorali manomessi. È un insulto all’intelligenza dei cittadini e alla democrazia stessa».
Ancora più gravi, per Alessandrini, le dichiarazioni del presidente della Regione, Marco Marsilio, che ha parlato di ricorso al Consiglio di Stato “per difendere il voto sostanziale rispetto ai presunti errori formali”. «Da un Presidente di Regione ci si aspetterebbe il massimo rispetto per le istituzioni e per le sentenze dei giudici, non dichiarazioni da tifoseria. Le regole che garantiscono il corretto svolgimento del voto non sono “formalità”: sono il fondamento stesso della democrazia. Sminuirle significa mancare di rispetto ai cittadini e alle istituzioni che si è chiamati a rappresentare».
I rappresentanti del Movimento 5 Stelle ribadiscono la necessità di tornare rapidamente al voto: «Se il centrodestra è così certo del proprio consenso, non si capisce perché reagisca con toni scomposti e polemiche pretestuose nei confronti della magistratura amministrativa, che si è limitata a fare il proprio dovere: ristabilire legalità e certezza del diritto», aggiunge Sola.
«Anziché prolungare i tempi con ulteriori ricorsi, sostenuti a spese dei cittadini – ricordiamo che Masci ha già nominato tre avvocati a carico della collettività – si abbia il coraggio e il rispetto per Pescara di restituire subito la parola agli elettori e chiudere questa pagina vergognosa, che ha minato la fiducia nella partecipazione democratica», conclude il capogruppo pentastellato.
La consigliera Alessandrini ricorda infine la portata storica di questo passaggio: «Parliamo delle elezioni che devono accompagnare la nascita della Nuova Pescara, il più grande cambiamento istituzionale del nostro territorio. Non si può consentire che a colcludere questo processo si arrivi con il fardello di anomalie, irregolarità e dubbi. Servono trasparenza, regole e legalità, non scorciatoie, attacchi alla magistratura o giochi di palazzo. La città merita rispetto