CELLINO ATTANASIO – La cultura non ha sempre e necessariamente bisogno di essere rumorosa, invasiva, stridente. Un risveglio di coscienze e consapevolezze può essere possibile anche grazie ad una cultura che si interroga in modo sottile, delicato, poetico. Le voci sommesse sono l’eco lieve e delicato di storie di vita che abitano i luoghi e che ci permettono, se ascoltate con cura, di contattare il rispetto per l’altro, la pacatezza delle relazioni, la fragilità umana, la confidenza misurata, la riservatezza necessaria. Un processo di conoscenza e riconoscimento che muove passi verso un’idea di cultura condivisa che invita ad andare oltre l’apparenza, che pone al centro l’agire e il reagire del singolo come preziosa risorsa umana di una collettività.

Semi Migranti Teatro crede nella ricerca e nella creazione artistica come strumenti utili alla conoscenza e alla valorizzazione del territorio, nel desiderio di diffondere un linguaggio teatrale capace di prendersi cura dei luoghi che lo compongono e delle persone che lo abitano. Riconosce nell’Abruzzo quel “paesaggio emozionale” capace di svelare e rendere percepibili i segni del legame profondo che esiste tra uomo e ambiente: un intreccio di storie personali capace di tessere la trama delle relazioni comunitarie, generando un sentimento di appartenenza che favorisce la definizione dell’identità di un luogo.

Il progetto “Bisbigli. Pensieri sommessi nel cuore delle genti” nasce con l’intenzione di produrre uno spettacolo ispirato ai luoghi del territorio abruzzese, nel desiderio di tracciare una rete di appartenenza culturale tra i Comuni dei luoghi interessati a sostegno della dimensione pubblica dell’arte. La ricerca artistica è partita con la richiesta fatta alle attrici di individuare “il proprio luogo del cuore in Abruzzo”, scelta legata ad una particolare rilevanza affettiva utile a dare forma ad un immaginario personale da consegnare alla creazione. L’immaginario collettivo proposto dalla direzione artistica è stato “la partenza verso un cambiamento” e il conseguente conflitto interiore tra il restare nel luogo che abitiamo o il voler andare via alla ricerca di un luogo migliore.

Su ciascuno di questi luoghi, ogni attrice, con un personale lavoro di scrittura creativa, ha tracciando la storia di un personaggio. Attraverso lo studio dei singoli caratteri e l’interazione tra i personaggi, si è piano piano definito il contenitore generale che li accomuna: contattare le dinamiche interiori e gli stati d’animo di una prolungata attesa che rende complessa la definizione di una scelta. Una trasposizione scenica che vede in una corriera che non arriverà mai il limite alla possibilità di agire, nella fermata al centro della piazza il confine da valicare, nella valigia che contiene l’oggetto simbolico della propria storia lo strumento per la conoscenza reciproca ed in ciò che resta nello spazio condiviso la traccia della propria essenza. Una composizione drammaturgica collettiva sincera, artigiana, sensibile che h a permesso di consegnare all’espressività corporea e all’ambientazione sonora la narrazione delle singole esperienze verso un processo di cambiamento sociale.

Il primo degli otto Comuni interessati ad accogliere con il Patrocinio il progetto Bisbigli è Scorrano di Cellino (TE). Lo spettacolo si svolgerà il 29 GIUGNO 2025 ore 18.30 presso Largo Piano Santo.

“Bisbigli. Pensieri sommessi nel cuore delle genti” è un progetto di ricerca e creazione artistica di Semi Migranti Teatro ispirato ai luoghi del territorio abruzzese, per la sensibilizzazione alla Partecipazione Comunitaria e lo sviluppo dell’Arte Pubblica. E’ un coro che si compone di moltitudine. Un giaciglio che permette alla diversità di divenire occasione di conoscenza. Un vociare continuo e sommesso di gente raccolta in un luogo, un territorio, una comunità. Un lieve rumore di cose che si agitano, fremono, scalpitano, nel desiderio di tracciare solchi utili a raccogliere antichi vissuti, terreno fertile per seminare nuove narrazioni. Una necessità che si nasconde nei meandri dei cuori, attraversa le menti e si libera nei corpi. Voci sottili che sussurrano appartenenze identitarie capaci di generare moltitudini di senso, ramificandosi in direzioni possibili dell’agire collettivo delle genti.