TERAMO – Può essere condivisibile o meno ma, accantonando i fatti della composizione societaria futura, che sono in evoluzione, Filippo Di Antonio non ha già provveduto a definire i quadri tecnici dopo la conferma di Pomante & C. Per lui il primo tassello sul quale edificare il futuro era l’allenatore, questo oramai è chiaro, ma è altrettanto vero che ci si chieda: quando e se arriveranno le altre conferme?
Il Direttore Generale – Antonio Paoluzzi è stata un’idea assoluta del presidente che, ricorderete, due anni or sono spiazzò tutti: nessuno se lo aspettava. In due campionati, poi, serietà e capacità professionali dell’avvocato a parte e che non sono in discussione, ci si conosce meglio e ci si trova dinanzi a tutte le articolate operatività di un club, che sono innumerevoli e che, oggi più di ieri, per il Città di Teramo sono da considerarsi anche ampliabili all’eventuale gestione sportiva dello Stadio Bonolis (a proposito l’imminenza della pubblicazione del Bando da parte del Comune è stata equiparata ad un “falso d’autore”). La figura di un manager che vada oltre l’operato standard di un DG, comunque, potrebbe essere valutata come necessaria da parte del club, con Paoluzzi che magari resterebbe uomo prezioso.
Il Direttore Sportivo – Forse la conferma che Paolo D’Ercole meriterebbe a pieni voti a detta del mondo intero e che ad oggi resta in stand-by, potrebbe anche passare per quella precedente. E’ un nostro pensiero, ovviamente, ma ci sembra ovvio che i due dirigenti dovrebbero conoscersi, apprezzarsi ed agire in maniera sinergica, con il Città di Teramo che potrebbe essere prossimo a presentare una nuova figura nel proprio organigramma. Il tassello eventualmente mancante, a quel punto, chiuderebbe la triade della quale farebbe parte il “miglior DS italiano d’Eccellenza 2023-’24“. Conoscendo la proprietà sotto il profilo professionale, non ci stupiremmo del fatto che anche nel calcio non lasci spazio alcuno all’improvvisazione. Alla fine potrebbe venir fuori un solo nome nuovo e non due… a meno che entri in gioco in maniera forte ed inaspettata, ma decisiva per l’approdo, il quantum economico.
Noi la leggiamo così.